Teramo, aggressioni al personale sanitario: “Telecamere e vigilanza non bastano”

Il direttore generale della Asl di Teramo, Maurizio Di Giosia, ha scritto oggi una lettera al prefetto di Teramo, Massimo Zanni, per affrontare il problema delle aggressioni al personale sanitario.

L’ultimo caso, in ordine di tempo, è avvenuto lunedì scorso all’interno della Terapia emodepurativa dell’ospedale di Giulianova, ma nell’ultimo anno sono avvenute altre aggressioni, verbali o fisiche, in diversi reparti anche di altri ospedali.

“La situazione originariamente circoscritta all’area dei servizi psichiatrici e delle dipendenze si è estesa durante la pandemia a servizi di emergenza quali il pronto soccorso e persino a reparti afferenti all’area medica come il reparto di nefrologia”, ha scritto il direttore generale al prefetto.

Nel corso del tempo, sostiene la Asl, sono state attuate misure di prevenzione, come il potenziamento dell’attività di vigilanza e dei sistemi di videosorveglianza, che però hanno risolto solo in parte il problema. Da qui la richiesta, rivolta al prefetto, di convocare un tavolo tecnico per analizzare la situazione e individuare insieme ulteriori misure di protezione del personale della Asl.

“Purtroppo quello degli episodi di violenza nei confronti degli operatori sanitari è un fenomeno in aumento, in tutta Italia. Tanto che anche la Fiaso sta adottando delle iniziative per focalizzare il tema e individuare possibili strategie che, a mio avviso, devono prevedere un’ampia collaborazione fra istituzioni”, commenta Di Giosia, che è anche coordinatore delle Asl abruzzesi aderenti alla Federazione italiana delle aziende sanitarie ospedaliere.

 

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