Piano della mobilità, Siamo Alba: progetto distante dalle reali esigenze della città

Alba Adriatica. Progetto sovradimensionato e comunque non organico alle esigenze della cittadina. In pratica una cattedrale nel deserto, distante dai reali bisogni degli albensi.

Non è un giudizio tenero quello che il movimento Siamo Alba argomenta dopo l’assemblea pubblica nella quale l’amministrazione comunale, con l’ausilio dei tecnici redattori, ha illustrato il piano urbano del traffico e quello della mobilità ciclistica.

Emerge un utilizzo smodato dei sensi unici adottati anche su vie densamente caratterizzate dalla presenza di attività commerciali che fanno conto proprio sull’attuale accesso a doppio senso”, si legge nella nota.

Le principali arterie interne della città, via Mazzini e via Duca D’Aosta diventano anch’esse a senso unico con definitivo stravolgimento degli accessi alle attività commerciali di zona.
Persino il lungomare viene destinato a ben due sensi unici divergenti e questa soluzione, tra l’altro, a noi appare incompatibile con la dichiarazione pubblica del tecnico il quale ha affermato che Alba e Tortoreto sono da considerarsi una unica entità, divise solo amministrativamente.

Il progetto presentato dunque appare un esperimento partorito in laboratorio con ampio utilizzo di numeri grafici e statistiche che non hanno tenuto conto del “vissuto locale cittadino”, delle consuetudini e dei bisogni pragmatici già cristallizzati nelle abitudini sociali”.
Per il movimento, dunque, tutto il piano della mobilità urbana è stato deciso a tavolino senza un confronto preventivo con la cittadinanza.

La proposta. “La nostra proposta”, dicono gli attivisti di Siamo Alba, ” è di sviluppare le necessarie vie ciclabili “ove possibile” ed in armonia con le necessità e le caratteristiche già cristallizzate nei luoghi di attuazione.
L’amministrazione Casciotti continua nel suo percorso di proposte, senza trovare il consenso dei cittadini oltremodo preoccupati per tale incedere confuso, solitario e contraddittorio.

Bisogna necessariamente evitare di aggiungere ulteriori problematiche a carico della comunità dei residenti già stremata e preoccupata dal crollo economico in atto”.

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