Ospedale Atri, dal 15 marzo tornano operativi la Pediatria e il Centro di Fibrosi Cistica

Atri. Dal 15 marzo riapriranno il reparto di Pediatria-Auxologia e il Centro Regionale di Fibrosi Cistica, poli di eccellenza del nosocomio atriano.

L’attività ambulatoriale sia auxologica (patologie della crescita, alimentazione e disturbi del comportamento alimentare) sia relativa ai pazienti anche adulti, affetti da fibrosi cistica, continuerà a essere operativa non essendo mai stata interrotta. La riapertura delle degenze, sia pediatrica che per gli adulti affetti da fibrosi cistica, si rende necessaria per potersi occupare di patologie così impegnative.

“Salvo peggioramenti della curva epidemiologica – commentano Di Giosia e Brucchi – il 15 marzo prossimo riapriremo il reparto di Pediatria, importantissimo per l’intero comprensorio atriano e che accoglie anche pazienti dalla provincia di Pescara, e sarà riattivato anche il Centro regionale di Fibrosi Cistica. Questa riapertura si aggiunge a quella della Chirurgia, dell’Ortopedia e della Medicina. Sempre ad Atri è stato aperto il reparto di Riabilitazione Respiratoria, unico della regione Abruzzo, anche su forte sollecitazione proveniente dal territorio”.

“Ringrazio da un lato le massime autorità sanitarie regionali nelle persone del Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, dell’Assessora alla Sanità, Nicoletta Verì, e del consigliere Emiliano Di Matteo sempre solerti nel dare ascolto alle sollecitazioni provenienti dal nostro territorio e dall’altro ringrazio il direttore generale e il direttore sanitario della Asl di Teramo, Maurizio Di Giosia e Maurizio Brucchi, perché nuovamente hanno prestato attenzione alle importanti richieste provenienti da questa collettività”, commenta il Sindaco di Atri, Piergiorgio Ferretti. “Si tratta di un ulteriore passo avanti verso il mantenimento delle promesse fatte dalla Asl e dagli organi regionali per il nostro presidio ospedaliero. Auspichiamo che la curva epidemiologica non torni a crescere e che il presidio ospedaliero di Atri non debba essere nuovamente interessato alla cura del Covid-19 come attualmente lo sono altri presidi della provincia”.

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