Nereto, le scuole riaprono regolarmente. Laurenzi: “le criticità restano”

Nereto. Nessuna condizione ostativa che possa precludere la ripresa delle lezioni in presenza.

 

E’ questa, in sintesi, la nota della Asl di Teramo, sollecitata nei giorni scorsi dal sindaco di Nereto, Daniele Laurenzi, sull’opportunità di prorogare lo stop alla ripresa delle lezioni in considerazione della situazione epidemiologica nella cittadina vibratiana.

Dunque da domani, 7 aprile, così come prevede il decreto governativo, riprenderanno le lezioni in presenza per asilo nido, le scuole dell’infanzia e primaria e per la prima media (Nereto è ancora zona rossa).

“A mio avviso la ripresa delle attività didattiche in presenza comporterà, di nuovo, ulteriori criticità”, commenta Laurenzi.

“Sono consapevole che la dad arreca disagi e genera disparità ma in questo momento riaprire le scuole, senza aver vaccinato almeno il 50% della popolazione, è solo una decisione politica demagogica, perché il virus continua a trasmettersi negli ambiti familiari e amicali, non solo nelle attività chiuse, e le scuole possono essere un ulteriore moltiplicatore di contagi.

Screening scolastico. Il sindaco risponde anche a coloro che hanno suggerito, negli ultimi giorni, l’attivazione dello screening per il mondo della scuola prima del rientro in aula.

“Occorre considerare diversi aspetti, innanzitutto l’organizzazione, dove il Comune può mettere a disposizione gli amministrativi come per le vaccinazioni, il tutto deve essere preordinato dalla ASL con personale medico-infermieri, in questa fase il personale sanitario è prevalentemente occupato dalle vaccinazioni (oggi 60 persone fragili di Nereto riceveranno il vaccino e ieri sono state contattate dal Comune sulla scorta di una lista inviata dalla ASL.

Inoltre lo screening, lo ricordo è volontario, quindi se il Governo non fa seguire alle chiacchiere dei provvedimenti che vincolano i dirigenti scolastici a effettuare lo screening obbligatoriamente all’ingresso delle scuole, resta solo uno spot, anche questo demagogico, anche di chi, tra mille incombenze, lo organizza”.

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