Minaccia la ex con una pistola (a salve): allontanato un uomo di Atri

Questa mattina gli agenti del Commissariato di Atri hanno dato esecuzione all’ordinanza di applicazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento nei confronti di un 43enne  di Atri, resosi responsabile di atti persecutori nei confronti di una 38enne residente in un comune della costa teramana.  

Il provvedimento, firmato dal gip Lorenzo Prudenzano, su richiesta del pm Andrea De Feis,  è scaturito da una attività di indagine condotta dalla polizia giudiziaria del Commissariato di Atri a seguito della denuncia per atti persecutori depositata dalla vittima poche ore dopo che la donna era stata minacciata a Pescara dal suo ex fidanzato con una pistola, poi rivelatasi finta.

L’uomo, infatti, dopo essersi appostato nei pressi del luogo dove la donna lavora, aveva avvicinato secondo la ricostruzione la ex, minacciandola con una pistola e costretta a salire nella sua autovettura, intimandole di fare quello che ordinava. Per timore di ripercussioni la donna, sempre sotto la minaccia, aveva acconsentito a trascorrere del tempo con lui in giro con l’auto, ma quando poi l’uomo le aveva anche mostrato una busta di proiettili rivelando la sua intenzione di ucciderla per poi suicidarsi, la giovane ha tentato di strappargli la busta dalle mani facendo cadere i proiettili sui sedili posteriori dell’autovettura. Poi pentito del gesto, l’aveva lasciata andare.

La donna ha poi raccontato l’episodio negli Uffici del Commissariato di Atri; una pattuglia dello stesso ufficio ha effettuato una perquisizione a carico del 43enne rinvenendo nella sua auto alcuni proiettili a salve, che sono stati, pertanto, sequestrati. 

Per le indagini l’episodio è stato l’ultimo in ordine temporale di una serie di appostamenti e atti persecutori commessi dall’ex fidanzato ai danni della donna anche in altre province, “colpevole” di averlo lasciato dopo un lungo periodo trascorso insieme. Messaggi, telefonate e continue richieste, a mezzo social, di ottenere informazioni su suoi spostamenti erano stati all’ordine del giorno negli ultimi mesi, tanto da costringere la donna ad uscire di casa frettolosamente, anche per andare al lavoro, con la paura di essere seguita ed avvicinata dal suo ex, che ora dovrà invece mantenere una distanza di 500 metri dalla casa della vittima e dal suo luogo di lavoro e non comunicare con la medesima con qualsiasi mezzo. 

Solo quattro giorni fa, lo stesso personale del Commissariato di Atri ha eseguito una misura dell’allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento nei confronti di un 51enne di Montefino, denunciato dalla moglie per i presunti reiterati comportamenti vessatori e prevaricatori realizzati ai danni della vittima. In quest’ultimo caso la misura cautelare era stata emessa dal gip Marco Procaccini su richiesta del pm Enrica Medori. 

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