Martinsicuro, vigilante massacrato dal branco: finiscono ai domiciliari dopo 3 mesi

Martinsicuro. Massacrano di botte un addetto alla sicurezza, all’esterno di un locale di Martinsicuro e finiscono ai domiciliari dopo tre mesi dal violento episodio.

I carabinieri della stazione di Martinsicuro, nelle ultime ore, hanno notificato due misure cautelari, degli arresti domiciliari, a carico di altrettanti giovani: C.A. 25 anni di San Benedetto del Tronto e T.M.D. di 20 di Colonnella. I due sono ritenuti i responsabili di una ripetuta aggressione ai danni di un addetto alla sicurezza di 50 anni. Il provvedimento è stato firmato dal gip del tribunale di Teramo, sulla scorta di un’indagine svolta dai carabinieri e coordinata dal pm Stefano Giovagnoni che aveva chiesto la misura restrittiva nei confronti dei due giovani.

 

La vicenda. L’episodio si era consumato la notte del 2 gennaio scorso, quando all’esterno di un locale di Martinsicuro, terminata una festa, gli avventori si stavano apprestando ad uscire. Sicuramente complice qualche bicchiere di troppo nell’euforia generale delle recenti feste di fine anno, quando un gruppo di ragazzi per futili motivi, verosimilmente perché inviatati a lasciare in fretta il locale, si era scagliato con veemenza contro un addetto alla sicurezza 50enne. L’uomo era stato colpito ripetutamente anche quando era finito a terra. Poi, a fatica, aveva cercato di trovare riparo all’interno del locale, ma era stato nuovamente colpito con un scala di alluminio recuperata in uno sgabuzzino.

 

La fuga. Grazie anche all’intervento dei titolari dell’attività e di altri clienti, il branco si era allontanato mentre i vigilante era stato accompagnato all’ospedale di Sant’Omero e ricoverato con una prognosi di 40 giorni.

 

Le indagini condotte dai carabinieri di Martinsicuro hanno consentito di individuare il gruppo di 4-5 persone che aveva partecipato all’aggressione e tra questi i due che hanno avuto la condotta più violenta.

 

I due giovani, questa mattina, sono stati prelevati dai carabinieri di Martinsicuro e condotti in caserma ove sono state notificate le rispettive ordinanze, successivamente, espletati gli atti necessari, sono stati condotti nelle relative abitazioni agli arresti domiciliari.

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