Covid, a Teramo nell’ultimo mese più di duecento sanzioni: “Motivare i giovani alla responsabilità”

Si è riunito, in via di urgenza nel corso della mattinata, il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica di Teramo, convocato dal Prefetto Angelo de Prisco a seguito dell’ordinanza del Presidente della Regione Abruzzo con cui i Comuni di Roseto, Silvi e Pineto sono stati classificati zona rossa.

La riunione è stata occasione per un più approfondito esame della situazione epidemiologica in ambito provinciale e ha visto la partecipazione, oltre che dei vertici delle forze dell’ordine, del presidente della Provincia, del sindaco di Teramo, del direttore generale della Asl, del direttore sanitario, nonché referente regionale per il piano vaccinale, e dei Comuni di Martinsicuro, Alba Adriatica, Tortoreto, Giulianova, Roseto degli Abruzzi, Pineto, Atri e Silvi.

I vertici della Asl hanno posto l’accento sulla diffusione in atto delle varianti del Covid-2019 e la conseguente impennata dei contagi, elementi questi che hanno indotto la Regione, sulla scorta dei dati sanitari, alla misura restrittiva per i citati Comuni, a ridosso dell’area metropolitana di Pescara, in un’ottica di massima prudenza e tutela della salute pubblica.

Il mutamento di colore per le aree interessate ha comportato, a partire dalla giornata odierna, una rimodulazione dei servizi di controllo da parte delle Forze dell’ordine nonché un rafforzamento dei presìdi nelle vie di accesso e di uscita dalle predette zone.

Solo nelle ultime 4 settimane, in provincia di Teramo sono state controllate circa 12mila persone, 228 delle quali sanzionate (102 per assembramento, 8 per mancato uso di dpi, 108 per spostamento senza giustificato motivo). Sono state denunciate all’autorità giudiziaria 3 persone per inosservanza del divieto di mobilità dalla propria abitazione in quanto positive al virus.

Nei confronti delle attività o esercizi commerciali sono stati effettuati 1721 controlli, con elevazione di 35 sanzioni e 2 chiusure amministrative.

“Ad un anno esatto dall’inizio della pandemia – ha dichiarato il Prefetto – è doveroso ringraziare le forze dell’ordine per il lavoro svolto non solo sul piano dei controlli ma, soprattutto, per la capacità di applicare i divieti con senso di fermezza ma anche di equilibrio. Le misure di contenimento rimandano al profondo senso di responsabilità individuale: non si tratta di precetti di tipo penale che impongono, ai fini del loro rispetto, azioni di forza e prove muscolari. L’assoluta necessità di contenimento del contagio, in questa decisiva fase di avvio del piano vaccinale – ha proseguito il Prefetto – impone a noi tutti una forte autodisciplina nei comportamenti e nei contatti interpersonali, sacrificando ancora per un po’ il bisogno di socialità e di normalità. Sappiamo tutti che non è facile costringere i ragazzi e i giovani alle regole e alle distanze ma oggi, come non mai, è evidente che è proprio questa la fascia d’età più esposta, sia al contagio diretto che alla trasmissione nelle famiglie. Le frotte di ragazzi in giro per i centri storici con le mascherine non sempre correttamente indossate e, a volte, con bevande alcoliche alla mano, ci impongono una riflessione sulla responsabilità di noi adulti e, forse, sulle nostre difficoltà a motivarli e a coinvolgerli in questo accidentato percorso che dovrà portarci fuori dall’incubo sanitario. I sacrifici imposti alle persone più fragili, alla scuola, alle attività commerciali, alla libertà di movimento, e i paventati rischi di aggravamento del contagio, non devono lasciarci indifferenti. Potremmo essere all’ultimo miglio, come ha dichiarato il Ministro della Salute, e non abbiamo il diritto di sprecare i sacrifici che il Paese ha patito in questi 12 mesi”.

Al termine del serrato confronto tra le istituzioni in campo, massima disponibilità è stata assicurata ai Sindaci da parte del Prefetto nel caso in cui ritengano necessario adottare ordinanze di chiusura di strade e piazze in funzione anti-assembramento, attraverso la pronta convocazione del Comitato, che allargato alla partecipazione degli organi sanitari, possa consentire una decisione ponderata in modo da comporre in uno giusto equilibrio gli interessi in campo delle libertà individuali e della tutela della salute pubblica.

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