Coronavirus, Teramo: il Comune programma la sanificazione delle strade

Teramo. Il Sindaco Gianguido D’Alberto e il vicesindaco Giovanni Cavallari precisano i termini dell’intervento di sanificazione delle strade del territorio, che verrà realizzato quando ci saranno certezze sul carattere assolutamente sicuro per le persone, dei prodotti che verranno utilizzati.

 

Dal Ministero della Sanità, infatti, sono stati emanati chiarimenti sugli interventi da porre in essere per molte situazioni mentre per quelli relativi alla sanificazione delle strade, non è stata fornita alcuna indicazione. La finalità dell’operazione che il Comune di Teramo porrà in essere, pertanto, sarà anche di evitare che i prodotti utilizzati possano avere ripercussioni di carattere ambientale sui terreni, sulle acque piovane e sulle acque nere, insomma su tutto ciò che concerne la salute pubblica.
Il Comune pertanto sta programmando l’intervento, ma vuole essere certo che il prodotto sia sicuro e garantisca i risultati per i quali verrà utilizzato. Il risultato da raggiungere, concludono i due amministratori, è di garantire prioritariamente la salute dei cittadini, realizzando ogni intervento nella forma migliore possibile, con i prodotti più certi e i tempi e i mezzi più utili ed efficaci.

“Non rincorriamo alcuna azione di vetrina nè ci interessa fare per primi, ma vagliamo tutte le ipotesi di contrasto al Coronavirus con lo scopo di fare bene e di perseguire il bene dei cittadini. Procederemo alla sanificazione al momento giusto e quando avremo l’autorizzazione degli organismi sanitari competenti”.

Corona: “La verità è che la macchina decisionale del Municipio è lenta”. “E’ sconcertante l’excusatio non petita del Vice Sindaco Cavallari e del Sindaco D’Alberto, entrambi intenti a dimostrare quanto sia prudente il Comune di Teramo sull’argomento, al solo fine di nascondere la lentezza della macchina decisionale del Municipio”, commenta il consigliere comunale Luca Corona. La realtà è ben diversa: moltissimi Comuni in tutta Italia e anche in Provincia di Teramo (per primi Campli e Giulianova) hanno già provveduto ad operare una disinfezione delle proprie strade comunali, ottemperando peraltro a raccomandazioni ministeriali concernenti i prodotti da usare all’uopo, mentre Teramo – invece di essere guida ed esempio per gli altri Comuni – si rivela essere sempre l’ultimo, all’inseguimento delle altre Amministrazioni ben più lucide, capaci e vicine ai propri cittadini. Cavallari sostiene addirittura di aver chiamato dei chimici per farsi certificare la valenza dell’intervento “non solo sotto il profilo sanitario, ma anche sotto il profilo ambientale”. A tale proposito verrebbe da replicare che si stia utilizzando un cannone per sparare alle mosche, visto che le aziende specializzate presenti sul territorio italiano hanno già fatto da tempo tutte le verifiche opportune sui prodotti da utilizzare e che hanno già efficacemente utilizzato ovunque siano intervenute. Il sindaco, sentendosi evidentemente in colpa per la lentezza decisionale, ha specificato ulteriormente che “il Comune di Teramo sta programmando la sanificazione delle strade del territorio ma prima di procedere intende verificare forme, modalità e tempi più opportuni per garantire efficienza e efficacia reali dell’intervento”. Tale giustificazione è destituita di fondamento in quanto mi sono premurato personalmente di informarmi presso una ditta specializzata, la quale mi ha rassicurato sull’efficienza del trattamento e sull’assoluta garanzia della non pericolosità dei prodotti utilizzati, non essendo nemmeno vero che il Ministero non abbia indicato quali tipologie di prodotto utilizzare, visto che in molti Comuni hanno già utilizzato quelli raccomandati dal Ministero stesso. Riguardo poi all’affermazione di D’Alberto, secondo la quale “procederemo alla sanificazione al momento giusto e quando avremo l’autorizzazione degli organismi sanitari competenti”, non v’è chi non veda come ciò sia parimenti falso, dovendosi al contrario dedurre che tutte le società chiamate dai Comuni a sanificare le strade – e le stesse Amministrazioni pubbliche appaltanti – dovrebbero essere considerate fuori legge ed incoscienti, se fosse corretto che ad oggi non sia ancora il momento giusto perché mancherebbero le autorizzazioni degli organismi competenti. Purtroppo temiamo – in un momento in cui bisognerebbe bandire ogni polemica – che il Comune tenti per l’ennesima volta di coprire la propria incapacità di affidare appalti in via di urgenza, peraltro di entità economica ridottissima (poche migliaia di euro), mascherando l’immobilità dietro fantasiose scuse non suffragate affatto da dati concreti”

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