Controguerra, autismo: corso di formazione in Comune

Controguerra. L’amministrazione comunale di Controguerra in collaborazione con l’associazione Autismo Abruzzo (e l’agenzia di formazione Sintab di Sulmona) hanno organizzato la seconda edizione del corso di formazione dal titolo: insegnare con i principi dell’analisi applicata del comportamento (ABA).

 

Il corso di formazione prenderà il via sabato 11 dicembre, dalle ore 14 alle 19, nel palazzo comunale di Controguerra. L’iniziativa è nata dall’esigenza da un’analisi più approfondita della patologia dello spettro autistico che appare di enorme rilevanza per i numeri in crescita. Per la gravità della disabilità che provoca e per l’impatto sociale ed emozionale sulle famiglie e sulla comunità scolastica. V segnalato che la diagnosi di autismo è stabile nel tempo: ossia un bambino autistico tende a divenire un adolescente autistico e un adulto autistico. In questi anni è cresciuto il confronto e il lavoro continuo con le famiglie, molto coinvolte sui temi del vissuto emozionale, quanto sul piano delle terapie tra cui l’ABA che richiedono il loro coinvolgimento.

“Vista la richiesta di iscritti ai corsi di formazione”, sottolinea il sindaco di Controguerra, Franco Carletta, “ è stato deciso di organizzare il secondo corso con il metodo ABA. “Ringraziamo in maniera particolare l’associazione Autismo Abruzzo alla quale abbiamo affidato un immobile comunale per valorizzare le iniziative sociali, per i nuovi progetti e in particolare per le famiglie e gli insegnanti.

“Insegnare con l’Aba”, aggiunge Annunziata Gabriella Di Pietro, consigliere comunale con delega alle politiche sociali, “è una scienza applicata riconosciuta a livello internazionale per i disturbi dello spettro autistico. Metodo che viene indicato dall’Istituto  Superiore di Sanità quale terapia efficace per l’autismo. L’obiettivo è di risolvere i deficit e gli eccessi del comportamento, favorendo l’adattamento delle persone all’ambiente in cui si trovano, migliorando le abilità e le autonomie sociali”. Un dato è utile per comprendere il problema: 15 anni fa un bambino su mille era considerato autistico, ora 1 ogni 80.

 

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