Ancora emergenza a Castrogno: detenuto cerca di sequestrare agente

Nei giorni scorsi si sono verificati altri tre eventi critici gravissimi nel carcere di Teramo.

A farlo sapere SAPPE, OSAPP, UIL PA/PP, USPP, FNS CISL, FP CGIL.

Il primo, due giorni fa, un detenuto di origini italiane ha tentato di sequestrare un agente di polizia penitenziaria, tentativo andato a male grazie alla prontezza dello stesso agente che è riuscito a dare l’allarme e a chiudere il detenuto dietro un cancello di sbarramento. Il secondo evento ha visto protagonista lo stesso detenuto che non contento il giorno dopo, ha aggredito con una testata un ispettore che è stato prontamente soccorso dal medico dell’istituto che gli ha prestato le cure del caso. Sempre nello stesso giorno, durante un’operazione di servizio della polizia penitenziaria sono stati rinvenuti due telefoni cellulari e un quantitativo di psicofarmaci ad un detenuto extracomunitario che probabilmente stava accumulando per trafficarli all’interno dell’istituto. Il detenuto, dopo il sequestro del materiale trovato in suo possesso, a distanza di qualche ora, chiedeva di parlare con la psicologa e, prima di effettuare il colloquio, lo stesso veniva controllato e trovato in possesso di due lamette e altri farmaci, che il detenuto minacciava ingerire ma l’ennesimo evento critico è stato scongiurato grazie alla bravura del personale in servizio”.

E ancora: “Queste segreterie regionali denunciano con rabbia le ennesime criticità a danno del personale di polizia penitenziaria investito dal dovere di far rispettare le regole ma ciò espone questi umili servitori dello Stato al rischio di diventare vittime sacrificali di un sistema che ancora oggi non difende chi ottempera al proprio dovere, si chiede a gran voce lo sfollamento immediato, soprattutto dei numerosi detenuti psichiatrici, con un urgente intervento dei superiori uffici a tutela di questi uomini votati al proprio lavoro prima di un ulteriore peggioramento delle condizioni di lavoro all’interno delle carceri abruzzesi, e per chiedere ciò siamo disposti a scendere in piazza”.

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