Giornata della Memoria: la riflessione dell’Anpi Val Vibrata

Il 27 gennaio 2020 si celebrerà la Giornata della Memoria. Una ricorrenza tanto importante, quanto dolorosa, che vedrà l’Italia per il suo passato Fascista alleato del regime nazista di Hitler, confrontarsi con il ricordo di una delle pagine più buie della sua storia.

 

Non possiamo dimenticare come l’Italia di Mussolini approvò nel 1938 le leggi razziali che portarono, dapprima ad una ghettizzazione della popolazione italiana di origine ebraica, e successivamente al rastrellamento e alle deportazioni di migliaia di nostri compatrioti nei campi di sterminio.

La Giornata della Memoria è una giornata commemorativa, designata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 2005 con una risoluzione, la n.60/7 per tutto il mondo, e osservata dall’Italia già dall’anno 2000 che ne istituiva la ricorrenza con una apposita legge, e in cui si ricordano le vittime della Shoah.

Il 27 gennaio 1945, alla fine della Seconda Guerra Mondiale, i cancelli di Auschwitz furono abbattuti dalla Armata Rossa Sovietica.

Non solo un momento di liberazione per i prigionieri del campo di concentramento ma soprattutto il momento in cui l’Occidente prese coscienza degli orrori del nazismo.

“Ma purtroppo, in tempi di revisionismo e di un preoccupante riecheggiare di spinte e rigurgiti nazionalisti e fascisti anche in Italia”, sottolinea il presidente dell’Anpi Val Vibrata, Francesco Antonini, “dove una sopravvissuta ad Auschwitz come Liliana Segre è costretta a 90 anni ad essere protetta dalla scorta in quanto oggetto di insulti e minacce di morte, oggi la Giornata della Memoria risulta essere più importante che mai.

Non solo per il ricordo di ciò che è stato, ma perché non debba più accadere e perché i giovani sappiano e non dimentichino”.

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