Tortoreto, addio ai dehor nel centro storico: inizia la rimozione

Tortoreto. Addio ai dehor nel centro storico. Almeno per il momento. Sta per essere scritta, a Tortoreto Alto, la parola fine (almeno per almeno due strutture mobili) su una storia molto intricata e che si presta ad una ridda di interpretazioni, tutt’altro che univoche.

 

Proprio in questi giorni, infatti, sono oramai in scadenza le ordinanze comunali che impongono agli esercenti di rimuovere le strutture mobili, che nel corso degli anni hanno caratterizzato il centro storico. Due titolari di attività di via XX Settembre hanno già pianificato la rimozione. Toglieranno i dehor, che hanno subito un’evoluzione in fatto di estetica nel corso del tempo, senza sapere se in futuro analoghe strutture potranno essere ricollocate.

 

Il punto è proprio questo. Il regolamento che disciplina i dehor, lo scorso 5 di agosto, è stato annullato per autotutela dal commissario straordinario Francesco Tarricone. E questo sulla scorta del diniego della Sovrintendenza dei beni archeologici che pone il rispetto di un vincolo monumentale (ma non solo), che allo stato attuale, però, è ancora in itinere e per giunta limitato solo alle strutture di valore storico.

Nel mezzo ci sono state prese di posizione, c’è un ricorso al Tar pendente nel merito e dei tentativi, peraltro improduttivi, di trovare una soluzione. Tutta roba del passato. Il presente dice che i dehor devono essere rimossi con urgenza (in caso contrario il Comune darà incarico ad una ditta per l’operazione) e ripristinare lo stato dei luoghi. E questo nonostante che gli esercenti, sulla scorta di regole certe, abbiano nel corso degli anni sostenuto spese, contratto mutui e versato al Comune la tassa di occupazione di suolo pubblico. Una vicenda che ha quasi del paradossale.

 

Il rischio, concreto è che tale percorso possa mettere in ginocchio chi ha fatto degli investimenti, partendo da un regolamento approvato in due step diversi dal consiglio comunale, ma poi minato dai pareri della Sovrintendenza.

Gli esercenti smontano. “ Ho già contattato una ditta specializzata, “racconta uno dei titolari di attività interessate, “ per smontare la struttura. Spenderemo ulteriori soldi senza sapere se i dehor potranno essere ricollocati nuovamente. Tutti gli investimenti fatti nel corso degli anni, e non sono pochi, sono stati tutti pianificati seguendo un regolamento. Poi, in corsa, le regole sono state cambiate. Rispettiamo le regole, fermo restando che esiste ancora un ricorso al Tar che dovrà pronunciarsi nel merito, ma il rischio è quello di dover sopportare ripercussioni negative sul piano commerciale”.

Il futuro. Il problema dehor del centro storico (ma le interpretazioni della Sovrintendenza in qualche maniera abbracciano l’intero territorio comunale) era emerso già sul finire del 2015, visto che il rinnovo delle autorizzazioni era legato a questo parere. L’amministrazione Richi, che aveva iniziato un percorso in tal senso, ha finito la sua avventura prematuramente e nel frattempo non sono state individuate soluzioni alternative. Da una parte il Comune ora ha imposto termini perentori (ordinanza di rimozione), dall’altra, però, non ha ancora elaborato un disciplinare capace di garantire tali insediamenti, trovando poi il percorso utile per favorirne una loro regolare collocazione.

 

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