Paola (nome di fantasia) è una ragazza di 24 anni di Teramo, che da 18 anni soffre di diabete mellito di tipo 1.
E’ Paola a raccontarci la sua storia, quella che ha vissuto in concomitanza delle festività natalizie e che vede la Asl di Teramo impegnata in un presunto gioco di scaricabarile secondo la giovane, quando invece c’è in gioco la vita.
“Il diabete di tipo 1 ha come terapia l’insulina che può essere somministrata tramite iniezione o attraverso un piccolo apparecchio elettronico, chiamato microinfusore, che essendo collegato 24h su 24, eroga insulina – racconta la 24enne – Il 23 dicembre scorso il microinfusore si è trotto. Ho chiamato la ditta e loro mi hanno dato un codice di errore che avrei dovuto consegnare alla Asl per l’ordine nel microinfusore sostitutivo. Ho fatto tutto nella mattinata del 23. Il 28 vado nella farmacia dell’ospedale a Teramo e mi dicono che l’ordine è stato fatto ma non era arrivato nulla. Dopo molte mie lamentele a riguardo, visto che é un apparecchio salvavita, decidono di fare un sollecito. Il 30 dicembre torno in farmacia dell’ospedale a Teramo e di nuovo non era arrivato niente”.
Paola, in quel momento, ha perso la pazienza: “Ho alzato la voce perché non poteva essere che ancora non arrivasse. Quella mattina, l’amministrazione della farmacia scopre che l’ordine non è mai partito perché avevano sbagliato ad inviarlo, quindi inviano l’ordine e mi assicurano che sarebbe arrivato il 2 gennaio. Ieri, 2 gennaio, mi reco di nuovo in farmacia e scopro che non è arrivato, che la ditta dice che è in consegna, ma che il vettore non ha nessun pacco, quindi tutti scaricano la responsabilità sugli altri”.
Paola non può quindi ancora contare su un apparecchio per lei vitale: “Mi sento presa in giro e soprattutto già convivendo con questa patologia cronica da 18 anni, mi sento lesa dei miei diritti costituzionali come il diritto alla salute”.