Pineto, esplode il metanodotto. Mega incendio in provincia di Teramo FOTO VIDEO

Pineto. Risveglio drammatico per la frazione di Mutignano a Pineto. La condotta del metanodotto è esplosa intorno alle prime luci dell’alba, facendo levare fiamme alte e visibili a tutta la zona circostante. Le fiamme dell’incendio visibili in una vasta zona in provincia di Teramo.

Sul posto hanno operato a lungo i vigili del fuoco di Roseto e Teramo.

Secondo le informazioni raccolte, i feriti sono sette, tutte persone che abitavano nelle abitazioni vicino il luogo dell’esplosione, trasportate in ospedale con lievi ustioni e, soprattutto, per il grande spavento. Nessuno ha potuto avvicinarsi, salvo gli operai addetti ed i vigili del fuoco. Anche il personale sanitario ha fornito attività di supporto a debita distanza.

DUE CASE INCENDIATE E LINGUA DI FUOCO DI 50 METRI. Tre case sono state investite dalle fiamme, di cui due sarebbero andate completamente a fuoco. Il boato dell’esplosione è stato tremendo e udito a chilometri di distanza, facendo tremare i muri delle case.

La lingua di fuoco ha raggiunto i 50 metri, con i vigili del fuoco impegnati ad arginarla.

TRE PERSONE RICOVERATE AD ATRI. Alcuni abitanti del luogo sono stati costretti a recarsi al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Atri: diversi presentavano ustioni e altri erano affetti da panico e ansia reattiva all’episodio. Al momento sono solo 3 le persone ricoverate all’Ospedale di Atri. L’interruzione di gas alla Città di Atri, ha bloccato momentaneamente anche la fornitura di gas al Presidio Ospedaliero che è stata subito ripristinata con l’immediato intervento di autobotti di Gas e tuttora stanno assicurando il riscaldamento sia del Nosocomio che la preparazione dei pasti da somministrare ai pazienti ricoverati.

Al momento non si sono registrate altre particolari emergenze negli altri Presidi Ospedalieri della ASL di Teramo.

FIAMME ARGINATE. La linea si è poi progressivamente scaricata, i vigili del fuoco hanno avuto la meglio delle fiamme che avevano avvolto le abitazioni nelle vicinanze. Ma tutto intorno il luogo dell’esplosione, la situazione è spettrale (nelle foto). All’origine del disastro, ci sarebbe uno smottamento del terreno che avrebbe provocato la caduta di un traliccio dell’alta corrente sulla condotta.

La condotta è della SNAM, che fornisce alcune utenze di Pineto ed Atri. Nella frazione di Mutignano non c’è corrente elettrica, né acqua. Le forniture sono state chiuse in maniera preventiva. Cinque famiglie sono state evacuate.

APERTO FASCICOLO D’INCHIESTA.  La procura della Repubblica di Teramo aprirà un fascicolo non appena saranno consegnate le prime relazioni sull’incidente.

La deflagrazione ha smembrato parte delle case danneggiando anche le auto in sosta.

“Poteva essere una tragedia – ha commentato il sindaco di Pineto, Robert Verrocchio che si è portato sul posto insieme a tecnici e forze dell’ordine – I vigili del fuoco sono riusciti a spegnere le fiamme e la condotta è stata chiusa. Tutta da verificare la causa dell’incidente. Quello che posso dire è che si propende per lo smottamento del terreno dovuto alle incessanti piogge. Ci sono un tratto di condotta di 10 metri completamente aperto e due tralicci a terra. Ringrazio davvero forze dell’ordine e squadre di pronto intervento per la rapidità con cui hanno affrontato la situazione”.

CASE EVACUATE INAGIBILI. Tre le abitazioni evacuate, tutte inagibili. La zona è stata comunque messa in sicurezza e sotto sequestro dell’autorità giudiziaria per i rilevamenti del caso.
Sul posto sono subito intervenuti Carabinieri, Polizia, Protezione Civile, Vigili del Fuoco e Croce Rossa, oltre al sindaco di Pineto arrivato per accertarsi dei danni. Per rendersi conto della situazione, sono arrivati anche l’assessore regionale Dino Pepe, il capogruppo del Pd in Consiglio Regionale Sandro Mariani e il consigliere regionale del M5S Riccardo Mercante.
“Daremo l’aiuto necessario alle famiglie che non potranno rientrare nelle loro case”,  ha dichiarato il sindaco Verrocchio, che in mattinata si è anche recato in ospedale per sincerarsi delle condizioni dei feriti. “Abbiamo sfiorato la tragedia – ha aggiunto il sindaco – e per fortuna non è accaduto l’irreparabile. Questa esplosione è arrivata su un territorio che già in questi giorni è stato con il fiato sospeso per l’ondata di maltempo che ha causato tanti danni. Ringrazio le forze dell’ordine che subito sono intervenute”.

OSPEDALE DI ATRI. Già nella mattinata al Pronto Soccorso del San Liberatore sono state assistite diverse persone che presentavano sia ustioni sia attacchi di panico e ansia reattiva all’episodio. Al momento sono solo tre i pazienti ricoverati. Inoltre l’interruzione di gas alla città di Atri ha anche bloccato temporaneamente la fornitura diretta all’ospedale ma che, grazie all’intervento di autobotti di gas, è stata ripristinata assicurando sia il riscaldamento che pa preparazione dei pasti per i pazienti.

Esplosione gasdotto a Pineto, Mercante: “Sfiorata la tragedia: è tempo di fermare le lobby”

“Si è sfiorata la tragedia questa mattina a Pineto a causa dell’esplosione del metanodotto che attraversa la frazione di Mutignano, esplosione che dimostra, ancora una volta, la pericolosità di questo tipo di impianti e la necessità di assicurare standard più elevati di sicurezza”. Queste le parole del Capogruppo del M5S in Regione, Riccardo Mercante, che si è recato immediatamente sul luogo dell’incendio per verificare di persona l’entità dei danni arrecati ai cittadini ed al territorio e prestare il suo aiuto in favore degli abitanti di Pineto.
“Non è, purtroppo, la prima volta che succede – ha spiegato Mercante – anzi, in Italia siamo ormai abituati ad episodi di questo genere. Una frana, provocata dalle incessanti piogge delle ultime ore, ha prodotto lo smottamento di una condotta del gas metano e di un traliccio dell’alta tensione, innescando l’esplosione di una tubazione di proprietà della Snam, la famigerata società che continua a presentare progetti per la costruzione di metanodotti e centrali di compressione in Abruzzo. Diverse abitazioni sono state danneggiate e bruciate, svariati cittadini feriti trasferiti d’urgenza all’ospedale, grande preoccupazione per le fiamme altissime che hanno provocato panico e terrore tra gli abitanti del luogo. Un quadro di certo non rassicurante ma poteva accadere di peggio.
Si tratta dell’ennesima dimostrazione di quanto noi del Movimento 5 Stelle stiamo affermando da sempre, e cioè che occorre mettere un freno a questo uso indiscriminato del suolo, che è destinato esclusivamente a favorire le grandi società di produzione e distribuzione di idrocarburi e di energia elettrica, e che mette in serio pericolo la salute e la sicurezza dei cittadini abruzzesi. Il liet motiv delle multinazionali è sempre lo stesso, quello, cioè, di un deficit energetico nella nostra Regione, deficit che in realtà non esiste e viene utilizzato come giustificazione dell’ennesimo atto di devastazione del nostro territorio.
Fortunatamente – ha proseguito Mercante – grazie alle battaglie che stiamo portando avanti in Regione molti di questi progetti sono stati bloccati in attesa di ulteriori e più approfondite valutazioni: dalla costruzione di un nuovo stabilimento di stoccaggio del gas a Poggiofiorito alla implementazione e conversione di quello di San Benedetto del Tronto, fino alla realizzazione dell’elettrodotto nel tratto Villanova-Gissi.
Quanto accaduto questa mattina a Pineto – ha concluso Mercante – non deve più ripetersi. La tutela del territorio e, soprattutto, la sicurezza e la salute dei cittadini vengono prima di tutto. Ed è certo che noi Consiglieri del Movimento 5 Stelle continueremo a lottare per evitare che interessi di natura prettamente economica prevalgano sul benessere della collettività”.

Forum Acqua su Esplosione gasdotto: ‘questa sarebbe la sicurezza delle infrastrutture energetiche tanto decantata dalle multinazionali che ne vogliono imporre di nuove ed inutili per gli abruzzese?’

“Dalle prime informazioni apprese dalla stampa pare che si sia verificato quello che in gergo tecnico si chiama “effetto domino”: un traliccio dell’alta tensione è smottato assieme al gasdotto che è esploso.. E’ proprio lo scenario che da mesi denunciamo, senza essere ascoltati, per le nuove opere che vogliono realizzare in Abruzzo. Il caso, ad esempio, dell’elettrodotto Villanova-Gissi e dello stoccaggio gas di San Martino sulla Marrucina (che dovrebbe stoccare 157 milioni di mc di gas) è paradigmatico. Due grandi opere inutili che vogliono realizzare in aree a fortissimo rischio frana e sismico senza che il Ministero dell’Ambiente – che ha dato il via libera – abbia valutato la loro interazione nonostante siano a 100 metri di distanza! E meno male che lo stoccaggio – gas è classificato come impianto a rischio d’incidente rilevante… L’effetto domino è uno dei motivi di ricorso al TAR contro lo stoccaggio; è semplicemente allucinante che i cittadini volontari devono pretendere sicurezza presentando ricorsi ai tribunali per pretendere quello che è prescritto dalla legge! Vogliamo parlare dell’impianto GPL del porto di Ortona appena approvato senza considerare l’effetto cumulo con con lo stoccaggio di Pet-coke autorizzato? Ricordiamo che l’elettrodotto Villanova – Gissi, 55 piloni su 151 a rischio idrogeologico, passa già ora sopra un gasdotto esistente che franò a sua volta nel 2005. Ora lì, oltre allo stoccaggio gas, vogliono pure realizzare il nuovo gasdotto Larino – Chieti (per il 13% in aree a rischio frana!). La vera “perla”, però, è il mega-gasdotto che la SNAM vuole far correre nell’aquilano praticamente sopra le faglie sismogenetiche più attive d’Europa. Sentiamo in continuazione ripetere come un mantra: tutto senza rischi. Addirittura ci tocca sentire dire che i tralicci dell’alta tensione sono utili perché stabilizzano i terreni in frana (sic!). Sono tutte nuove infrastrutture inutili per gli abruzzesi, volte solo a farci diventare “hub dell’energia”, cioè servitori di passaggio per permettere ad altri di fare profitti sull’energia. A noi espropri e rischi, a loro i guadagni. La nostra solidarietà va alle persone che hanno subito le conseguenze di questo incidente. Ora serve una moratoria immediata rispetto a queste mega-opere inutili per gli abruzzesi. Inoltre bisogna puntare a mettere in sicurezza e a gestire correttamente i rischi di quelle esistenti” Forum Acqua.

Il Forum abruzzese dei movimenti per le acque ha reso noto “le mappe ufficiali della pericolosità da rischio frana dell’area interessata dall’esplosione. Sono le mappe del P.A.I., disponibili da almeno 7 anni, redatte e approvate dalla Regione Abruzzo, disponibili sul sito ufficiale a questo link: http://autoritabacini.regione.abruzzo.it/index.php/pai I diversi colori rappresentano situazioni di pericolosità diversa. Arancione: pericolosità molto elevata (di solito frane attive): giallo: pericolosità elevata (di solito frane quiescenti che si possono riattivare); verde: pericolosità moderata. Sono mappe facilmente comprensibili ma che gli enti continuano di fatto ad ignorare quando si costruiscono nuove opere o quando si devono porre in essere attività di prevenzione, come nel caso di infrastrutture già esistenti (su cui bisognerebbe investire per migliorarne la sicurezza invece di puntare su nuove opere). A mero titolo di esempio, per far comprendere il livello delle decisioni che si prendono in piena consapevolezza dei pericoli, alleghiamo anche: la fila di 15 tralicci del nuovo elettrodotto Villanova – Gissi in costruzione su un unico versante a rischio frana elevato a Filetto, incombente sopra l’area prevista per il mega-stoccaggio gas da 157 milioni di mc; la strada fondovalle Sangro che il comitato V.I.A. della Regione Abruzzo e l’ANAS poche settimane fa hanno scelto di far passare proprio nelle aree a maggior rischio (tra le due opzioni hanno scelto quella più rischiosa, quella segnata in rosso, che attraversa aree a pericolosità elevata e molto elevata; l’altra opzione, che attraversava “solo” aree a pericolosità moderata, è stata scartata!). Tutto ufficiale, con un bel timbro degli enti! Ora”.

 

Sel Abruzzo: ‘evitata una strage questa mattina’. L’esplosione a Mutignano del metanodotto a causa della caduta di un traliccio Enel ha messo in
evidenza il grave pericolo di certi impianti. Adesso occorre indagare subito sulle responsabilità e garantire al massimo la sicurezza dei cittadini, per evitare altre situazioni analoghe che possono verificarsi e mettere a repentaglio l’incolumità delle persone che vivono vicino a questi tipi di impianti”. Lo ha dichiarato Tommaso Di Febo, Coordinatore Regionale SEL Abruzzo.

“Disastri che si devono e che si possono evitare” Lo afferma il presidente dell’Amministrazione Separata dei Beni di Uso Civico Paganica San Gregorio, Fernando Galletti, alla luce dell’esplosione della condotta principale del gasdotto Snam avvenuta nel teramano che ha provocato otto feriti ed il grave danneggiamento di tre abitazioni ora poste sotto sequestro. Lo smottamento di un terreno a causa del maltempo, secondo la ricostruzione dei fatti, ha provocato il cedimento di un traliccio dell’alta tensione. Ad innescare l’incendio sarebbero infatti stati i cavi della corrente elettrica finiti sulla conduttura centrale del gas che attraversa la frazione di Mutignano di Pineto.
“Quanto accaduto nella provincia di Teramo deve riportare alta l’attenzione sulla battaglia contro la realizzazione del metanodotto SNAM Rete Adriatica Sulmona Foligno sul territorio della provincia dell’Aquila che intendiamo portare avanti con ogni mezzo – afferma il presidente degli Usi Civici Paganica San Gregorio Fernando Galletti – Se è bastato il maltempo a far esplodere in tre punti la conduttura principale del gas sfiorando una tragedia, come si può avere la certezza che in un territorio ad altissimo rischio sismico ed idrogeologico come quello della provincia dell’Aquila, un gasdotto sia sicuro al 100% e non comporti invece il rischio di altri e più gravi disastri? Il tracciato del metanodotto della Snam Brindisi Minerbio, che dovrebbe attraversare tutta la dorsale appenninica per 678 km, prevede il passaggio delle tubature anche a ridosso della faglia più grande d’Abruzzo, quella di Paganica Pettino, ad altissimo rischio sismico, su un territorio che il sisma ha già sventrato. Non possiamo permettere come Amministrazione di Uso Civico, soprattutto dopo il disastro di Teramo, la realizzazione di un’opera inutile, uno scempio ambientale che renderebbe il territorio ancora più vulnerabile.”
Sono più di 6mila e 500 le particelle catastali di terreni su cui potrebbero correre i tubi del metanodotto Snam Sulmona-Foligno che taglia per 103 chilometri l’Abruzzo interno, passando per una ventina di comuni. Nel solo territorio degli Usi Civici di Paganica e San Gregorio sono centinaia le particelle catastali a rischio per le quali sono stati già disposti gli espropri, oltre 35 ettari di terreni di alto valore naturalistico che verrebbero seriamente compromessi con il passaggio del gasdotto Snam.

Centro Dispacciamento Snam San Donato Milanese: ‘Infrastruttura messa in sicurezza in breve tempo’.  ‘Nell’immediatezza dell’accaduto, il Centro Dispacciamento Snam di San Donato Milanese è intervenuto tempestivamente chiudendo a distanza, con l’ausilio delle tecnologie in telecontrollo, il tratto di condotta interessato. L’operazione ha consentito di mettere in sicurezza l’infrastruttura in breve tempo, interrompendo la fuoriuscita di gas e agevolando significativamente le operazioni di spegnimento delle fiamme’, si legge in una nota diffusa dalla società.

‘Dai primi riscontri sembrerebbe che la scarsa stabilità del suolo, unita ai fenomeni di antropizzazione tipici delle aree in prossimità delle coste e al forte maltempo di questi giorni, possa essere tra le cause dell’incidente.

La continuità del servizio di distribuzione cittadina del gas per i comuni serviti da quella infrastruttura viene comunque garantita attraverso il collegamento con infrastrutture alternative e, nel caso del comune di Atri, con il ricorso a carri bombolai’, conclude la società.

Incendio Metadonotto: D’Incecco (Pd), tutelare i cittadini e il territorio.“Sono vicina alle persone rimaste ferite nell’esplosione del gasdotto  della Snam e alle loro famiglie, che oggi si sono trovate a vivere una  emergenza inattesa, e nello stesso tempo posso dirimi sollevata perché è stata scongiurata una tragedia”. Così l’On. Vittoria D’Incecco, a proposito  dell’incendio al gasdotto avvenuto nella frazione di Mutignano del comune di  Pineto (Teramo). “Questo episodio – prosegue la deputata abruzzese – deve  spingere a riflettere in maniera approfondita sui rischi ambientali a cui è  sottoposto l’Abruzzo e sugli interventi da mettere in campo per tutelare il  territorio e la salute dei cittadini. Ciò che è accaduto stamani a Pineto,  presumibilmente provocato dal maltempo che da due giorni affligge l’Abruzzo con  disagi e danni notevoli nelle quattro province, induce a non abbassare la  guardia rispetto alla sicurezza, in primo luogo quella dei lavoratori ma anche  quella della popolazione, alle emergenze ambientali (maltempo, consumo del  suolo, inquinamento) e alle possibili conseguenze negative che episodi di  questo genere possono comportare per la comunità”.

 

 

 

 

 

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