Silvi, raccolta dei rifiuti, Tar annulla l’appalto: gara da rifare

Silvi. La gara per il servizio di raccolta dei rifiuti e del servizio di igiene urbana, al Comune di Silvi, va rifatta.
E’ una sorta di colpo di scena quello che ha sentenziato il Tar de L’Aquila, che ha accolto il ricorso della Rieco, la società che nella procedura concorsuale bandita dal comune costiero era arrivata al terzo posto (dopo Diodoro Ecologica e Tekneko).

 

L’accoglimento del ricorso, che affonda le sue radici ne tecnicismo, però, nella sostanza è molto chiaro. Tutto nasce dal fatto che il tribunale amministrativo ha ravvisato una serie di illegittime modalità di redazione del bando di gara, stesso discorso poi delle attività integrative del bando compiute dalla commissione.

 

Il tribunale amministrativo, infatti, ha rimarcato la ogni indicazione degli elementi di preferenza in base ai quali la commissione avrebbe dovuto attribuire i punteggi, lasciando così senza alcuna guida ed poi, la commissione di gara –anziché operare un rinvio degli atti generali di gara all’amministrazione per le dovute correzioni- ha direttamente ed illegittimamente provveduto in via integrativa a determinare i criteri di valutazione ed assegnazione dei punteggi ritenendo di dare i i successivi criteri per la valutazione delle offerte tecniche.

 

Tale modus operanti, secondo i giudici, contrasta apertamente con l’art. 83 del Decreto Legislativo 163/07, secondo cui i punteggi ed i sub criteri necessari per il calcolo del punteggio da attribuire ai partecipanti alla gara devono essere individuati e determinati già nel bando di gara, al fine di rendere trasparenti ed oggettive le operazioni valutative della Commissione.

 

Tutta la procedura, che prevedeva la gestione del servizio di igiene urbana dal 2014 al 2021 (verbale di aggiudicazione definitiva del 30 giugno del 2014), e gli atti successivi vanno annullati, con l’obbligo da parte della stazione appaltante, ossia il Comune di Silvi, a riscrivere il bando tenendo conto dei rilievi fissati dal Tar.

 

Sia il Comune di Silvi (che non si è costituito), che la Diodoro Ecologica sono stati condannati al pagamento delle spese legali.

 

Va detto che nello stesso ricorso, la società aggiudicataria dell’appalto, aveva chiesto un incidente probatorio, evidenziando al contempo delle irregolarità da parte delle società ricorrente, nel presentare documentazione.
Rilievi che invece sono stati rigettati.

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