Tragedia Francavilla, lutto nelle scuole di Marina e Ludovica: “Erano dolci e sensibili”

Era rimasto profondamente segnato dalla morte della madre, avvenuta qualche mese fa, Fausto Filippone, l’uomo di 49 anni che ieri si è ucciso gettandosi da un viadotto sull’autostrada A14 a Francavilla al Mare, dopo estenuanti trattative con le forze dell’ordine, sei ore dopo aver gettato di sotto la figlia di 10 anni.

A riferirlo, il giorno dopo l’immane tragedia, sono i suoi amici. Stimato dirigente dell’azienda di moda Brioni di Penne, prima di togliersi la vita, Filippone avrebbe gettato la moglie, Marina Angrilli, insegnante di Lettere al liceo scientifico di Pescara, da una finestra al terzo piano di un palazzo di Chieti Scalo, dove la coppia, che viveva a Pescara, era andata per un sopralluogo in un appartamento di proprietà, con l’intenzione di affittarlo agli studenti. La donna, soccorsa da alcuni condomini, à morta dopo poche ore all’ospedale di Chieti. Nel frattempo Filippone è tornato a Pescara, ha prelevato la figlia Ludovica di 10 anni con la promessa di una sorpresa, invece  l’uomo ha imboccato la A14 in direzione di Bari, verso le 13 si è fermato sul viadotto Alento e ha scaraventato giù la bambina, morta dopo un volo di 30 metri.

Sul posto, allertati da automobilisti in transito, sono arrivati i soccorsi, la polizia e i carabinieri. Durante una lunga trattativa con le forze dell’ordine, Filippone ha impedito a chiunque di avvicinarsi al corpo della piccola, minacciando altrimenti di buttarsi. Alle 19.57, mentre i pompieri stavano allestendo il telone gonfiabile, Si è lasciato cadere nel vuoto, morendo sul colpo.

Sposati dal 2006 – lui reduce da un precedente matrimonio – Fausto e Marina sono descritti da chi li ha conosciuti come persone serie e riservate.”Era una famiglia molto tranquilla e perbene. Non c’era nessun segnale che potesse far pensare ad una cosa del genere. Ludovica era una bambina sveglia e allegra”, descrivono i vicini di casa: la coppia abitava in via Punta Penna, in una villetta dove vive anche tutta la famiglia della donna. Nella zona oggi c’e’ molto silenzio e rispetto del dolore da parte dei residenti della zona. “Abito da poco in questo quartiere – ha detto un vicino – e Marina Angrilli era una delle poche persone che quando ti incontrava era la prima a salutare. Mi è sembrata una donna sensibile perché – ha raccontato l’uomo – una volta ha sentito piangere un cane da un palazzo di fronte e si è subito preoccupata”.

Una famiglia molto rispettata: il fratello di Marina, Francesco Angrilli, è medico all’ospedale di Pescara, mentre la sorella di Filippone è radiologa all’ospedale di Chieti. “Mia sorella Marina era regolarmente sposata con rito civile con Fausto Filippone. Mia nipote Ludovica era figlia legittima della coppia. Una famiglia normalissima, sana e di buoni principi!”, racconta il dottor Angrilli che, con una nota, ha comunicato che ” viste alcune notizie di stampa, sta valutando l’affidamento di un incarico ad un legale, con azioni a tutela dell’immagine familiare”.

A LUTTO LE SCUOLE DI LUDOVICA E MARINA

Sgomento, dolore e incredulità si respirano nella scuola primaria di via del Concilio a Pescara dove andava la piccola Ludovica. Poca voglia di parlare nel plesso dove questa mattina i suoi compagni di classe non sono a scuola. Per tutta la settimana sono state sospese le attività ricreative. La bandiera della scuola è a lutto. “Ludovica – ricorda la dirigente scolastica Valeriana Lanaro – era una bimba splendida, brava e molto dolce. Aveva una predisposizione per le arti. Questo è un momento molto particolare con il pensiero fisso degli amichetti di Ludovica che non la vedranno più che è oggi molto forte e intenso. Parliamo di un dramma nel dramma con delle emozioni molto forti. Non conoscevo personalmente i genitori della bambina perché sono dirigente della scuola dallo scorso settembre, ma ho saputo di una famiglia molto attenta. I genitori seguivano Ludovica”.

“Era solare come tutti i bimbi della sua età. Era bravissima”, racconta Ludovica Rocco Masci, vicepreside dell’Istituto Comprensivo 8 di via del Concilio a Pescara. “La conoscevo e sapevo che il prossimo anno avrebbe frequentato la scuola media Tinozzi e so che aveva chiesto di poter studiare il pianoforte o il clarinetto. Quindi, ho avuto modo di conoscerla nel corso delle prove attitudinali. Dal voto che ha preso sarebbe stata ammessa alla classe di clarinetto. Partecipava anche al coro della scuola”.

Un minuto di silenzio, invece, è stato rispettato alle 12 al Liceo Leonardo da Vinci di Pescara, dove Marina Angrilli insegnava lettere. “Gli alunni – riferisce all’ANSA il preside Giuliano Bocchia – sono turbati e sconvolti. Abbiamo fatto una riflessione pedagogica anche con il supporto di uno psicologo nelle tre classi dove insegnava la professoressa Angrilli dai più piccoli ai più grandi per aiutare ad elaborare il dolore e a capire la complessità della vita”. La riflessione ha avuto come tema centrale quello di far riflettere sull’importanza dell’azione iniziata dall’insegnante e domani alunni e professori hanno deciso, riferisce ancora il preside, di confermare la visita al borgo marinaro di Pescara, un progetto di riscoperta delle tradizioni promosso proprio dalla professoressa Angrilli. “Un’insegnante che esigeva il massimo dagli alunni perché sapeva quanto valessero e voleva tirare fuori il meglio da loro. Allegra e gioviale – la ricorda il preside Bocchia – e nell’ ultimo periodo di buon umore. Nulla da lei traspariva o faceva presupporre quello che sarebbe potuto accadere. Voleva molto bene alla figlia e ne parlava spesso”.

GLI INQUIRENTI: RICOSTRUZIONE DIFFICOLTOSA

Difficoltosa, per  gli inquirenti, la ricostruzione delle azioni di Filippone: questo è emerso dalla conferenza stampa tenuta questa mattina a Chieti dal questore Francesco Palumbo e dal dirigente della Squadra Mobile, Miriam D’Anastasio. Sui corpi di Filippone, della figlia e della moglie Marina Angrilli, insegnante di lettere al liceo scientifico di Pescara, la procura di Chieti ha disposto che vengano effettuate le autopsie.

Gli inquirenti stanno cercando di appurare anche se la morte della Angrilli sia da attribuire ad un gesto compiuto dal marito poche ore prima di gettare la figlia dal viadotto.  Il questore Palumbo ha smentito la notizia trapelata secondo cui da una tasca di Filippone sia caduto un foglio recante dei nomi. In realtà quel foglio era di un appartenente delle forze dell’ordine

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