Pescara, Foschi continua a denunciare il caos al Cup dell’ospedale e la Asl replica

“Non c’è pace per il Centro Unico di Prenotazione dell’ospedale civile di Pescara: a un mese esatto dall’entrata in vigore del nuovo sistema informatico per la prenotazione e il pagamento di esami e visite, continuano le code e le proteste degli utenti”.

 

A continuare la sua denuncia, il membro dell’Associazione ‘Pescara – Mi Piace’, Armando Foschi, tornato al Cup dopo aver ricevuto ancora reclami e segnalazioni di utenti sulle file e i ritardi causati dal nuovo sistema di prenotazione visite.

“Alle 11.40 di questa mattina erano ben 113 gli utenti in fila per tentare di prenotare una prestazione o anche per pagare il ticket di un’attività ambulatoriale; 35 gli utenti in attesa per la certificazione dell’esenzione. In altre parole, il sistema 3.0 della gestione del Cup annunciata con toni trionfalistici dal Direttore Generale Mancini si è rivelato un autentico fallimento, su cui però l’Associazione ‘Pescara – Mi piace’ chiede chiarimenti”, minaccia Foschi.

 

“Vogliamo sapere quanto è costata la nuova rete alla Asl, ovvero ai pescaresi, e perché a un mese dalla sua messa in funzione si continuano a registrare disservizi inaccettabili e ingiustificabili. E torniamo a chiedere la convocazione del manager Mancini in Commissione Sanità al Comune di Pescara oltre che un vertice del Comitato ristretto dei sindaci”.

L’azienda sanitaria locale torna a replicare che gli utenti erano stati avvertiti della fase di disservizio che si sarebbe potuta creare e che i servizi aggiuntivi sarebbero stati possibili solo dopo alcuni mesi.

 

“E’ falso ciò che Foschi lascia intendere: non c’è una fila di 113 persone: essendoci 6 sportelli operativi, la fila ad ogni sportello è di 18 persone (113:6=18). Senza dubbio una fila significativa, ma non quella che vorrebbe far intendere Foschi”, tuona l’Asl Pescara.

Riguardo all’impossibilità di prenotazioni, l’azienda smentisce totalmente: “Il volume di prenotazioni attuali è del tutto sovrapponibile, o anche maggiore, rispetto a quello che si faceva con il vecchio sistema operativo”.

“Se uno volesse, potrebbe documentarsi su cosa è successo, ad esempio, anche in Toscana per analogo cambio di sistema. Ma non è quello che interessa a Foschi”, conclude l’Asl Pescara nella nota.

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