Pescara, Comune si difende su taglio alberi: nuovo attacco attivisti, interviene Soprintendenza

Pescara. Interviene anche la Soprintendenza alle Belle Arti e Paesaggio per l’Abruzzo sulla vicenda del taglio degli alberi a Pescara. Il soprintendente Francesco Di Gennaro infatti ha invitato il Comune a indire, con la massima urgenza, un tavolo tecnico tra le parti interessate, compresa la stessa Soprintendenza, per “concertare le successive azioni e contemperare nel migliore dei modi le ragioni di sicurezza pubblica e quelle di tutela del patrimonio paesaggistico”.

Intanto l’amministrazione comunale, con una conferenza stampa, ha provato a chiarire e a chiudere definitivamente la questione.

“Non ci risultano errori nella relazione di Rabottini, ma solo un refuso che non ha comportato alcun abbattimento di alberi sani – ha detto l’assessore al Verde pubblico, Laura Di Pietro – A Pescara ci sono 17 mila piante e noi ne taglieremo solo 121, ovvero lo 0,7 per cento. Abbiamo commissionato la relazione per garantire la tranquillità dei cittadini, visto che da quando sono assessore ricevo dalle 15 alle 20 segnalazioni al giorno di alberi pericolosi”.

“Come dimostrano questi articoli giornalistici – ha affermato invece il sindaco, Marco Alessandrini – il taglio degli alberi pericolosi, per tutelare la pubblica incolumità avviene in tutta Italia e questo conferma la matrice politica di una polemica che va al di là degli alberi ed è diretta contro di me. Non tagliamo gli alberi a cuor leggero, siamo dispiaciuti, ma abbiamo il dovere di tutelare la sicurezza dei cittadini. Insieme ai tagli abbiamo disposto 280 potature agronomiche per preservare il patrimonio arboreo della città, la piantumazione di due nuovi alberi per ogni albero abbattuto e l’effettuazione di prove a trazione, su 15 alberi in via Scarfoglio, per avere ulteriori conferme sulla pericolosità degli alberi”.

La vicenda, però, sembra tutt’altro che risolta: non solo l’invito della Soprintendenza, ma anche un nuovo attacco del coordinamento ‘Salviamo gli alberi’.

“Errori madornali, sul taglio degli alberi a Pescara, anche in via Colle di Mezzo, dove i pini, nella relazione del Comune, appaiono e scompaiono magicamente più volte – denunciano gli attivisti – Il risultato è che degli alberi sono stati tagliati erroneamente, mentre un albero che andava abbattuto, perché ritenuto ‘pericoloso’, è ancora in piedi”. Una situazione definita talmente “assurda” che gli ambientalisti parlano di “colpo del ko definitivo all’operato del Comune”.

Il coordinamento torna a chiedere di “fermare tutto”, perché “per la stessa sicurezza dei cittadini serve rifare la valutazione degli alberi segnalati come da potare o da abbattere”. “Il taglio degli alberi – sottolineano gli attivisti – si basa su un’analisi che presenta lacune inaccettabili e inequivocabili. L’operazione, da queste basi malferme, sta generando situazioni tragicomiche e a rimetterci è il patrimonio verde. Pensare di basare abbattimento e potatura di centinaia di alberi storici su una relazione esclusivamente visiva e con enormi criticità è insensato”.

Rispetto ai presunti errori presenti nella relazione, secondo il coordinamento “pare che il Comune stia disperatamente cercando di affermare che alla fine, togliendo qua è là delle righe alla tabella della relazione, i conti per due piante magicamente tornano a posto”. Anche in via Colle di Mezzo, come avvenuto per via del Santuario, gli ambientalisti segnalano presunti errori, tra cui il conteggio errato degli alberi, che “appaiono e scompaiono magicamente”, e l’abbattimento di piante sane.

Il coordinamento torna anche a illustrare le criticità della relazione su cui si basano gli interventi: specie sbagliate o assenti, alberi stabili condannati a morte, mancanza dell’individuazione inequivocabile di ogni pianta esaminata, riferimenti a caratteristiche critiche degli alberi indicati con acronimi non presenti nella legenda.

“Bisogna fermare immediatamente i lavori in quanto l’impatto è irrimediabile. Ci pare il minimo per questa vergogna che sta colpendo la nostra città. Gli errori si possono commettere, ma il vero problema – concludono – sta nell’insistere a reiterarli quando si può tranquillamente rimediare”.

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