Terremoto, associazione cuochi Pescara ‘a lavoro’ nella tendopoli di Illica

Pescara. Il terremoto che ha colpito il centro Italia il 24 agosto ci ha messo di fronte alla brutta faccia della tragedia ma, al contempo, ci ha mostrato tante belle storie di solidarietà e volontariato che hanno messo a nudo il gran cuore del nostro popolo.

Tutte le forme di volontariato sono da apprezzare e onorare, ma ancor più quelle in cui si cerca di dare il meglio a chi è colpito da tragedie, per far sì che queste sfortunate persone sentendosi amate e coccolate possano essere distratti dal dramma, sentire di non essere soli trovando la forza di reagire; tra questi, sicuramente da apprezzare l’iniziativa della Federazione Italiana Cuochi ha attivato il Dipartimento Servizi di Emergenza affiliato alla Protezione Civile attraverso cui i propri affiliati hanno potuto prestare servizio di volontariato per servire pasti di qualità nelle tendopoli. 14333560_10208196659613380_352047191247408356_n

Tra gli aderenti il Presidente dell’Associazione Provinciale Cuochi di Pescara Narciso Cicchitti e lo chef sempre della stessa Associazione Lorenzo Persico (che ha festeggiato il giorno del suo compleanno nella tendopoli durante questa settimana di volontariato), che per 1 settimana hanno preparato giornalmente pasti per oltre 150 persone a beneficio della popolazione, dei Vigili del Fuoco, della Protezione Civile e di tutti gli altri volontari presso il campo di Illica di Accumoli cercando di dare il meglio di sé, come per esempio giovedì quando hanno servito un menù tutto abruzzese per far sentire la vicinanza della nostra regione.

Narciso Cicchitti, oltre a prestare il proprio servizio di volontariato, sul suo profilo facebook ha raccontato giornalmente attraverso foto e scritti la vita della tendopoli, di chi ha subito una tragedia immane, di chi nonostante tutto non ha perso la forza di sorridere, la voglia di vivere e voler ricominciare, la felicità di poter fare qualcosa per chi è stato più sfortunato, facendoci sentire tutti ancora più vicini ai nostri sfortunati fratelli, facendoci capire quanto è bello poter fare qualcosa per gli altri.

Roberto Marchione

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