Pescara, area di risulta: la Notte della solidarietà dopo l’ordinanza di sgombero del mercato etnico

Pescara. Nel panorama delle notti estive pescaresi, c’è anche ‘La notte della solidarietà’, svoltasi a partire dalle ore 22:00 di sabato 8 agosto, presso l’area di risulta adiacente alla Stazione Centrale: il luogo del mercatino etnico dei senegalesi, che con l’ordinanza n. 412 del 1° agosto 2015, approvata dalla giunta di centrosinistra e firmata dal sindaco, Marco Alessandrini, sarà sgomberato con esecutività immediata.

Potrebbe quindi scattare da un momento all’altro il blitz da parte delle forze dell’ordine, ma i senegalesi, che sono stati lì per vent’anni, hanno già provveduto a togliere tutta la loro merce dalle bancarelle. Molto pacificamente. Aspettano una decisione da parte del Comune, che permetta loro di tornare a lavorare quanto prima.

“Non posso sospendere l’ordinanza, ma troveremo una soluzione a tutela dei diritti di tutti, e che ripristini la legalità e affronti i doveri” ha affermato Alessandrini ieri mattina, nel corso dell’incontro svoltosi in Sala Consiliare con alcuni rappresentanti della comunità senegalese, alla presenza dei sindacati che li tutelano, delle associazioni, nonché di buona parte di giunta e consiglio.

L’incontro di ieri è avvenuto a seguito delle proteste esplose riguardo all’ordinanza emanata qualche giorno fa, che individua la zona del mercatino come “area necessaria per la costruzione di una rampa carrabile di discesa dalle banchine di stazione, prescritta per l’evacuazione dei viaggiatori in caso di emergenza, riferita alla Rete Ferroviaria Italiana Spa”.

Infatti, come si legge dalla stessa ordinanza, il Comune ha un contratto di comodato con Rete Ferroviaria Italiana per l’utilizzo di quell’area, dove per anni si è svolto il frequentatissimo mercatino etnico: l’ordinanza di sgombero coattivo, che vuole ripristinare una condizione di legalità di fatto venuta a mancare per vent’anni, è però giunta la settimana scorsa.

Un’ordinanza emessa senza che ci sia stato un confronto né con la comunità senegalese, né con i sindacati che la rappresentano e soprattutto senza che siano state pianificate e presentate delle alternative concrete per collocare i venditori senegalesi.

Alternative concrete che erano state annunciate loro quasi un anno fa, lo scorso ottobre 2014, in occasione del primo incontro tra Alessandrini e la comunità senegalese: da quell’unico confronto è emerso che era in cantiere l’idea di dare il via ai lavori di riqualificazione dell’area di risulta e che quindi era necessario attivarsi per individuare un’altra area per collocare il mercato etnico. Era il 7 ottobre 2014.

“Un mercato di prodotti etnici, aperto a tutti coloro i quali vogliono portare il proprio artigianato e merci non contraffatte”, ha affermato l’assessore al Commercio, Giacomo Cuzzi, durante l’incontro di ieri.

“Questo si può fare individuando un’area, ma si può iniziare da subito in attesa di attrezzarla, magari attraverso un’associazione che accolga oltre a quanti hanno la licenza, anche agli altri che la chiedono, in modo da creare un mercato ambulante su varie zone della città perché possano continuare a lavorare”.

Sel: ‘La comunità senegalese ci ha regalato una lezione di democrazia’

”Vogliamo ringraziare la comunità senegalese per la lezione di democrazia e cittadinanza che ci hanno regalato e per la disponibilità a concertare una soluzione col Comune”. Lo scrive Sel in una nota. ”Siamo soddisfatti del dialogo e la costruzione di un percorso di collaborazione condiviso tra amministrazione e comunità senegalese. Certo non nascondiamo che avremmo preferito che tutto ciò fosse accaduto prima della firma dell’ordinanza e non dopo”.

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