Renzi all’Aquila, le dichiarazioni del premier VIDEO

L’Aquila. ‘No agli annunci choc, no agli annunci show, no alle comparsate, no alla medianizzazione dell’Aquila che è già stata sufficientemente resa mediatica, anche per alcuni aspetti positivi, buona l’idea di farci il G8, sì a una discussione di merito sulle questioni aperte’.

Così il premier Matteo Renzi alla sua prima visita alla città dell’Aquila.

‘I soldi per la ricostruzione post sisma de l’Aquila ora ci sono’. Lo ha detto il presidente del Consiglio dei ministri partecipando oggi pomeriggio, presso la sede dell’Istituto del Gran Sasso Science Institute, ad un incontro con il sindaco de l’Aquila, Massimo Cialente, il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso e la sottosegretaria con delega alla ricostruzione Paola De Micheli. Presenti, tra gli altri, anche il vice presidente del Csm, Giovanni Legnini.

Il capo del governo ha spiegato di non aver voluto mettere piede in città, in precedenza, perchè ‘non mi era chiaro lo scenario’.

‘Sono appassionato di comunicazione – ha osservato il premier – ma credo che in questa fase bisogna e si può diventare attivi’. Per la ricostruzione dei Comuni del cratere sismico ci sono infatti a disposizione circa 6 miliardi di euro stanziati dal Cipe a ridosso della vigilia di Ferragosto. I denari ora ci sono – ha rimarcato il presidente – ora bisogna fare di cassa. Preoccupiamoci di far partire tanti cantieri ma farli’.

E su questo fronte Renzi ha proposto una verifica periodica sui luoghi di ristrutturazione per fare ‘un punto sistematico della situazione dando massima apertura e trasparenza. Ciò significa anche verificare passo dopo passo la situazione economica della provincia.

Sull’argomento ricostruzione possiamo certamente contare – ha quindi rilevato Renzi – sulla tenacia di Paola De Micheli che sembra un’abruzzese più di un abruzzese vero’.

Calorosa solidarietà nei confronti delle forze dell’ordine ha poi espresso a seguito dei tafferugli avvenuti tra un cordone di sicurezza e un nutrito gruppo di contestatori.

‘Esprimere il proprio dissenso – ha osservato il capo del governo – è legittimo, ma noi siamo venuti a L’Aquila per un incontro istituzionale alla cui base c’erano tutta una serie di problematiche connesse alla ricostruzione della città devastata dal sisma del 6 aprile 2009. Mi è parso di capire che a fomentare il disordine non siano stati tanto gli aquilani quanto piuttosto manifestanti venuti da fuori, tra cui diversi componenti del comitato ‘Ombrina mare’ e anche qualche gratuito facinoroso’.

Nella sede del Gran Sasso Sciencie Institute, dove si è tenuto l’incontro, è andato in onda anche una sorta di siparietto: è infatti accaduto che ad un consigliere comunale dell’Aquila, Ettore Di Cesare, del movimento civico ‘Appello per L’Aquila che vogliamo’, lo stavano facendo uscire dalla sala dove era in corso il summit.

A quel punto Renzi, accortosi di quanto accaduto e avendo saputo chi fosse, lo ha invece richiamato invitandolo a restare. ‘Stia pure tranquillo – ha detto il premier rivolgendosi al consigliere comunale – questo è un luogo di confronto, non diamo manganellate”.

‘La tua visita a L’Aquila, dopo esserti mosso in lungo e largo, rappresenta per la città uno straordinario dono’. Lo ha detto, rivolgendosi al presidente del Consiglio, Matteo Renzi, il governatore Luciano D’Alfonso.

‘Questa doveva essere una giornata di lavoro, non dico che non lo sia stata ma i tafferugli hanno un po’ cambiato i programmi. L’Aquila, così come i comuni del cratere sismico – ha rilevato D’Alfonso – oggi dispongono di 6 miliardi di euro per i lavori di ricostruzione.

Per quanto riguarda le periferie è stato fatto un buon lavoro, sono stati bravissimi, ma ora inizia la fase due quella della riedificazione dell’intero centro storico che con la sottosegretaria De Micheli troverà di certo un punto saldo di riferimento’.

Il governatore ha quindi fatto notare al premier che ora ‘occorre una legge organica per la semplificazione e per l’organizzazione. Per evitare, cioè, possibili blocchi nei lavori. Una legge, quindi, che consenta la permanenza del personale amministrativo, non ad intermittenza tale da consentire che la macchina non subisca improvvisi fermi’.

Stando ai dati forniti dal governatore a L’Aquila ci sono 9.361 imprese attive, con oltre 20 mila studenti universitari. Un accenno è tornato a farlo anche sul tema della restituzione delle tasse chiesta dalla Unione europea. “Un pugno nello stomaco”, così l’ha definita il presidente.

‘Se ci fossi stato tu – ha proseguito rivolgendosi ancora a Renzi – tutto questo non sarebbe successo. Sembra quasi un dispetto. Parliamo di 150 milioni di euro da restituire che non possono gravare sull’economia di questa regione’.

‘Continueremo a battagliare a livello europeo per la questione delle tasse’,ha detto questa sera il presidente del Consiglio dei ministri. In particolare Bruxelles ha richiesto al settore imprenditoriale del cosiddetto cratere sismico la restituzione di tasse e contributi che lo Stato aveva concesso nel 2011 a quelle attività che avevano subito danni provocati dal terremoto.

Ancorchè lo Stato italiano già dal 1990 abbia sempre provveduto ad ‘indennizzare’ realtà colpite da calamità di vario genere, Bruxelles ha aperto una infrazione nei confronti del nostro Paese poiche’ secondo la Commissione preposta gli aiuti potevano sì essere concessi ma soltanto dopo aver informato l’Unione europea sull’emanazione della legge di riferimento.

“Prendo questo impegno – ha affermato Renzi parlando ad una platea fatta di esponenti politici, sindacali e imprenditoriali – sapendo che eè una vicenda seria. Purtroppo sappiamo come e’ andata, sarebbe stato meglio gestirla in modo diverso. Adesso cercheremo di metterci una pezza nelle modalità e nelle forze che siamo in grado di utilizzare”.

‘Nel Mezzogiorno manca parte della ripresa e noi abbiamo fatto un masterplan diviso in 15 territori tra cui regioni e citta’ metropolitane come Bari, Catania, Taranto e Reggio Calabria’.

Il premier ha spiegato le modalità del masterplan facendo un esempio: “tu regione mi dici cosa e come vuoi fare e noi governo, che ti diamo l’assenso, svolgiamo una verifica dopo un anno con una intesa che ne dura due.

Per l’Abruzzo – ha annunciato il primo ministro – inseriremo tutte le problematiche tra cui quelle de L’Aquila, per altro già presenti nel decreto enti locali. L’Abruzzo avrà 800 milioni di euro attraverso una delibera Cipe, ma – ha ammonito il premier – se si fa una strada bisogna fare quella con tempi e scadenze certe”.

Il presidente ha poi fatto un accenno ‘ai profeti del pensiero democratico che ci stanno seppellendo di carte. E’ importante amministrare stabilendo quanto costa un’opera pubblica, in che tempi la si fa e chi la esegue. Con L’Aquila – ha quindi proseguito Renzi – ci vediamo da qui a un anno per una verifica non scenografica sui cantieri aperti.

Con il presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, invece, da qui a fine anno per firmare questo ‘guanto di sfida’ tra Regione e governo centrale’. Infine il capo del governo ha fatto sapere che per la ricostruzione oltre ai 6 miliardi stanziati con delibera Cipe nel periodo preferragostano ci sono “danari liberati” per 300 milioni dall’Inail e 900 dalla Banca Bei (Banca europea investimenti).

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