Di Roberto in replica a Fratelli d’Italia sugli Screening Covid a Chieti

“Allarmi infondati e irresponsabili. Delegittimare le Istituzioni di cui si è parte su un tema importante come la prevenzione del covid senza una proposta, è inutile e demagogico”

Chieti. “Basita! Non posso che definirmi così dopo aver letto l’ennesima polemica strumentale e populista dei colleghi consiglieri comunali del gruppo Fratelli d’Italia, in un momento delicato ed importante nella lotta contro il Covid-19, anche nell’ottica dell’organizzazione della campagna di vaccinazione finalmente partita su tutto il territorio regionale e nazionale. Dopo più di un anno di incertezze, sofferenze, perdite umane ed economiche, il Paese e la città di Chieti riescono a vedere una piccola luce di speranza e soluzione alla pandemia che ci ha stravolto la vita, e cosa fanno i rappresentanti politico-partitici del Presidente di Regione Marsilio, ossia del Commissario designato alla lotta dell’epidemia? Cavalcano l’onda della paura, della stanchezza, dell’emotività dei cittadini, per delegittimare l’Amministrazione comunale che, non senza oggettive difficoltà per un carico di responsabilità che forse non gli erano neanche dovute, sta velocemente organizzando lo screening di massa secondo le disposizioni richieste dalla Asl2 nella persona del Manager Schael, ma ascoltando e confrontandosi con tutti gli attori coinvolti (Prefetto, Operatori medico-sanitari, associazioni di volontariato, dirigenti ecc.) nonché con i propri concittadini che quotidianamente al Sindaco, o ai consiglieri di maggioranza, si rivolgono per informazioni ed interlocuzioni.

Parlare di improvvisazione, di approssimazione, di ritardi, è scorretto nei contenuti perché denota solo la volontà di fare propaganda persino sul Covid, ma soprattutto pericoloso negli effetti che può produrre: far desistere la cittadinanza dal partecipare allo screening di fatto inficiandone la valenza e gli obiettivi di tracciamento ai fini della prevenzione e della prossima vaccinazione. Perché c’è prima di tutto un problema di comunicazione capillare che è mancata da parte della Regione di centrodestra, nel presentare lo screening e “convincere” la popolazione a partecipare o, quantomeno, spiegare modalità e importanza. Ciò premesso, rimbalzare le responsabilità sul Sindaco di Chieti, al quale si vuole “dare del tu per affetto” ma al quale quotidianamente si riservano accuse ed attacchi anche personali in maniera pretestuosa e presuntuosa, è indice anche di ignoranza e forse malafede.

Vale la pena, dunque, ricordare al gruppo consiliare di Fratelli d’Italia che non si sta partecipando a una gara: scopo della campagna è quello di raggiungere più persone possibili e se Chieti approda ora allo screening non è per colpa di chi la governa, ma per decisione e scelta della Asl2 il cui Manager, specifichiamo, è nominato dalla stessa Giunta Marsilio. Ricordiamo poi che, a proposito delle altre città della provincia che vengono poste a inadeguato paragone dai consiglieri tricolore, sono stati scelti istituti scolastici senza avere le levate di scudi avute a Chieti, forse anche strumentali a livello politico, per tacciare la decisione come “incauta”! A scuola si fa a San Salvo a guida leghista, o nella più vicina Guardiagrele, sempre a guida centrodestra, dove addirittura c’è una scuola dell’infanzia e che proprio ieri ha ricevuto il plauso (disinteressato?) e la visita del Presidente Marsilio di Fratelli d’Italia.

Ricordiamo che il personale sanitario e amministrativo da impiegarsi nelle operazioni di screening è stata determinata non certo da noi, ma demandata su base volontaria e organizzata, o meno (?) dal Manager Schael, per cui il “ritardo del reperimento delle risorse da impiegare” è considerazione futile e demagogica, tant’è che manca in primis quello medico, di competenza della Asl, più che quello amministrativo a cui il Comune darà copertura grazie a tanti volontari che si sono messi a disposizione.

Ai consiglieri Miscia, Giampietro e soprattutto Di Biase consigliamo, pertanto, di ritrovare al più presto un sano buon senso civico e collaborare con l’Amministrazione al posto di delegittimare quel “Sindaco-medico”, che proprio in quanto tale ha sicuramente maggiore cognizione di cosa e di come agire a tutela della salute di tutti i propri cittadini, perché sparando a zero l’unico effetto importante, non sono i titoli su giornale, ma quello di fomentare sfiducia e allarme nei teatini, inducendoli a non partecipare allo screening e magari poi persino alla campagna di vaccinazione! Se di responsabilità e colpe si vuole allora parlare, i colleghi farebbero bene davvero a riflettere su quale ruolo scelgono: quello di chi indossa i panni comodi della propaganda, oppure quello di chi contribuisce a fare cose utili davvero per la città”. Si legge così in unan ota di Barbara Di Roberto, Partito Democratico Chieti.

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