Chieti. “La Forest Oil ha presentato finalmente, in ritardo, le sue risposte alle osservazioni di tutti coloro che hanno sollevato obiezioni alla Raffineria che la stessa vorrebbe realizzare. Lo strano è che la Ditta americana, nella sostanza, risponde con una domanda alle domande di chiarimento, dando lezioni di economia politica locale”.
E’ quello che ha detto in una nota il consigliere della Provincia di Chieti dell’Idv, che ha continuato dicendo: “La Forest Oil è tornata a sostenere come il suo progetto su Bomba rispetta le norme di sicurezza e di tutela dell’ambiente e chiede ai politici del territorio di motivare le ragioni dell’opposizione ad un progetto in grado di portare occupazione, investimenti e risorse per le pubbliche amministrazioni. Evidentemente la Forest dimentica che le motivazioni di fondo che ha fatto insorgere tutto il contesto socio-economico interessato contro l’insediamento, ha proprio i fondamentali oltre che nella valenza di tutela dell’ambiente e della sicurezza proprio in aspetti di natura economica. Quindi si può raccogliere, ma per l’ultima volta, la domanda provocatoria della Signora Forest. Poi, se continua a non essere chiaro: Go home! Al proposito si può iniziare per esempio con lo stesso metodo, cioè una domanda alla domanda della Forest Oil, che ha risposto con una domanda alle domande dei suoi interlocutori: Cara Forest sarebbe stata la stessa cosa, sul piano economico, l’insediamento nella vallata della Sangro Chimica invece che di Sevel? Il territorio oggetto del progetto negli ultimi trenta anni è stato interessato da investimenti pubblici di notevoli entità per la realizzazione di infrastrutture per la valorizzazione turistica delle risorse naturali e in questi anni pur in relazione un andamento congiunturale nazionale negativo ha visto un trend di presenze alquanto discreto quindi gli investimenti pubblici a suo tempo attivati stanno dando gli sperati frutti di ritorno: campionati di canoe e canottaggio. L’investimento Forest è a tempo determinato , si parla di uno sfruttamento del giacimento di gas per la durata di circa 15 anni quindi le risorse per le pubbliche amministrazioni avrebbero una durata ben definito mentre l’economia locale sarebbe di fatto distrutta per non parlare del calo dei valori del mercato fondiario e della distruzione di fatto del mercato agricolo. Presumibilmente l’investimento della Forest è programmato, tenuto conto delle prospettive mondiali del mercato del gas in continua ascesa per i prossimi venti anni, per chiudere il ciclo produttivo con un forte ritorno sulle risorse finanziarie investite mentre per il territorio e per gli abitanti ci sarebbero solo danni economici. Queste le ragioni degli gli esponenti politici del territorio che al di là delle loro appartenenze politiche, partitiche o di coalizione, hanno per il loro 99% già ampiamente manifestato la loro contrarietà sulla base di queste Ragioni e non è la posizione di un singolo consigliere comunale favorevole certamente che fa primavera in pieno autunno economico”.
Francesco Rapino