Nobel per la Pace, candidata la “nonna” greca che nutrì il bimbo siriano

La sua foto, mentre da il latte ad un bimbo appena sbarcato, ha fatto il giro del mondo; ora è candidata al Nobel per la Pace.

Cosa ho fatto? Non ho fatto niente. Siamo pronti ad aprire di nuovo le nostre case e a condividere quel poco che abbiamo. Se non dovessimo avere niente gli regaleremo un abbraccio”, così Emilia Kamvisi, 85 anni, quando nello scorso febbraio venne a sapere che era stata organizzata una petizione per candidarla al premio Nobel per la Pace; chissà cosa penserà ora che quel premio rischia di vincerlo davvero.

L’anziana donna diventò famosa nello scorso autunno, quando il fotografo Lefteris Partsalis la immortalò mentre armata di biberon dava un po’ di latte ad un bimbo siriano appena sbarcato sull’isola di Lesbo.

In un intervista di alcuni mesi fa, un’amica della donna ha raccontato com’è nato lo scatto: “Come tutti i pomeriggi eravamo in spiaggia per aiutare i profughi. A un certo punto abbiamo visto che c’era una mamma e un neonato con tutti i vestiti bagnati. Allora le abbiamo detto: ‘Fatti dare dei vestiti asciutti, ti teniamo noi il bimbo‘. Ma nel frattempo il bambino ha iniziato a piangere perché aveva fame. Allora ho detto a Emilia: ‘Vai a prendere un biberon con del latte’. All’inizio il bimbo non riusciva a bere perché il latte era troppo bollente. Così l’ho raffreddato con l’acqua del mare e il bimbo ha cominciato a bere. Quando è arrivata la madre vedendo la scena si è messa a ridere”.

 

Impostazioni privacy