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Lifestyle

Riposino pomeridiano: quanto dovrebbe durare per farti stare veramente bene

Quanto deve protrarsi la classica pennichella per produrre i suoi benefici effetti sul nostro organismo e rivelarsi davvero salutare?

Sono sempre di più le ricerche che confermano la bontà della pennichella dopo pranzo. Insomma, il classico riposino pomeridiano è realmente un toccasana che fa bene al nostro corpo. I suoi benefici peraltro sembrano riguardare non solo le persone più in là con gli anni, ma anche i soggetti di tutte le età.

Ecco quanto deve durare il riposino del pomeriggio per farci davvero stare bene – abruzzo.cityrumors.it

I vantaggi della pennichella sono stati scoperti anche dall’impercompetitivo mondo made in USA, dove i grandi colossi del Big Tech come Google, Facebook e Microsoft hanno pensato bene di attrezzare delle nap room, locali appositamente dedicati al riposino dei loro dipendenti. La pratica del sonnellino dopo pranzo si rafferma come un tonificante in grado di sgonfiare lo stress e migliorare il nostro umore.

Il nostro cervello, in sostanza, lavora meglio. Questa piccola incursione di Morfeo nel pieno della giornata è benefica e oltre a migliorare le nostre capacità cerebrali a quanto pare ci allunga la vita. Secondo alcune ricerche la pennichella ci aiuta a strappare tra i 2,5 e i 6,5 anni all’invecchiamento. E scusate se è poco. Ma quanto deve durare il riposino del pomeriggio per farci stare davvero bene?

Riposino pomeridiano: quanto deve durare per essere benefico al massimo

Partiamo prima di tutto dall’orario ideale per fare la pennichella post-pranzo. Ottimale sarebbe assopirsi tra le 13 e le 15. Coricarsi prima sarebbe troppo presto, dopo le tre di pomeriggio diventa decisamente troppo tardi. Attenzione però a non eccedere con le portate durante il pranzo. Il pasto deve essere leggero, ricco di frutta e verdura e con pochi grassi.

Pennichella, l’importante è anche mettersi comodi – abruzzo.cityrumors.it

Quanto alla durata del riposino, prima di tutto è necessario mettersi comodi. Anche a letto, non necessariamente in poltrona. Oltre alla comodità, è essenziale dare un’occhiata all’orologio. Il sonnellino del pomeriggio non deve superare i venti-trenta minuti. Oltrepassare questo periodo di tempo potrebbe rivelarsi controproducente. Una pennichella prolungata rischia infatti di alterare il ciclo sonno-veglia.

Di conseguenza alla sera faticheremo a prendere sonno e anche la qualità del nostro riposo risulterà compromessa. Come detto i benefici della pennichella sono legati alla sua durata. Se ci limitiamo a una mezz’ora, i vantaggi di questo breve sonno ristoratore si faranno sentire. Oltrepassata l’ora, i benefici rischiano di rovesciarsi in svantaggi. Addormentarsi alla sera diventa più complicato, la qualità del sonno peggiora, ci potranno essere scompensi metabolici. Aumentano anche i rischi di obesità e diabete.

Il rischio di guastare il sonno notturno con un riposino pomeridiano troppo lungo si innalza nel caso degli anziani. Naturalmente la tentazione di allungare (sine die o quasi) la pennichella pomeridiana è forte. Chi ha questa abitudine può trovare una soluzione a portata di mano: mettere la sveglia prima di abbandonarsi al sonnellino pomeridiano, facendo in modo che dopo mezz’ora dall’inizio il suono ci ridesti dal mondo dei sogni. 

Emiliano Fumaneri

Veronese di nascita, ho vissuto molti anni in Trentino-Alto Adige (Merano, Trento, Rovereto). Vivere in una regione di confine così ricca di storia e di strazi ha suscitato in me la passione per le lingue straniere e la curiosità per culture e costumi differenti. Mi appassionano anche la geopolitica e le tematiche ambientali.