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Non solo arrosticini: in Abruzzo non puoi non provare l’annuje, una vera prelibatezza

Se trascorrerete le vostre vacanze in Abruzzo, tra un arrosticino e un maiale arrosto non potete non provare l’annuje: vi conquisterà

Regione meravigliosa e perfetta per trascorrervi le vacanze, l’Abruzzo sa offrire ai suoi visitatori una molteplicità di panorami. Chi ama il mare godrà dei chilometri di costa sabbiosa affacciata sull’Adriatico, mentre chi ama la montagna vivrà esperienze adrenaliniche sulle montagne, tra cui il Gran Sasso. A tutti, poi, offre una cucina deliziosa, accompagnata da speciali vini del territorio: se siete buone forchette, non potete non provare l’annuje.

In Abruzzo devi provare l’annuje: prelibatezza imperdibile (abruzzo.cityrumors.it)

Solitamente, quando si parla di cucina tipica abruzzese, si pensa agli arrosticini di pecora, gustosi spiedini cotti sulla brace che piacciono a grandi e piccini. In realtà la regione che ospita il Gran Sasso offre una vasta gamma di specialità culinarie ai propri visitatori, una su tutta l’annuje: ecco di che cosa si tratta.

L’annuje abruzzese, specialità imperdibile

Chiamata anche annoia o nuje, questa specialità abruzzese altro non è se non un insaccato dall’aspetto molto simile a quello della salsiccia. Si prepara con le interiora di maiale che, dopo essere state pulite con acqua e farina di mais, bollite per circa due ore e poi tagliate a striscioline, vengono aromatizzate con buccia di arancia, semi di finocchio, aglio e peperoncino piccante e circa 22 grammi di sale per chilo di carne. L’ultimo passaggio prevede l’inserimento nel budello di maiale: l’insaccato resta quindi appeso per alcuni giorni nei locali riscaldati dal camino.

In Abruzzo devi provare l’annuje: prelibatezza imperdibile (abruzzo.cityrumors.it)

Solitamente l’annoje si consuma dopo pochi giorni dalla preparazione e il modo migliore per gustarlo è cotto arrosto in padella con aggiunta di vino bianco, oppure fresco da spalmare sulle fette di pane abbrustolite. Si prepara in tutto l’Abruzzo ma speciale è l’Annoia di Ortona, così come quello di Chieti. Secondo la tradizione, la produzione di salumi in Abruzzo nasce in ambiente contadino dove, per non buttare via niente, si è iniziato a riutilizzare le interiora del maiale e le parti scartate per dare vita a un insaccato, che poi è stato via via sempre più apprezzato.

La tradizione vuole che si prepari tra dicembre e gennaio o, in generale, in occasione dell’uccisione del maiale. Se quindi volete gustare quello tipico del luogo, pensate a un Natale insolito da trascorrere in Abruzzo: tra piatti tipici e tradizioni locali, ne uscirete sicuramente sazi e soddisfatti.