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Lifestyle

Le neole: le antiche bontà pescaresi diventano un ornamento di ceramica

Nel cuore dell’Abruzzo, si cela un tesoro culinario dalle radici antiche e dal sapore irresistibile: la neola.

Conosciuta con vari nomi locali come ferratella, pizzella, coperchiola, cancellata, e scarpella, questa prelibatezza è stata tramandata di generazione in generazione, mantenendo vive le tradizioni della regione abruzzese. Preparata con ingredienti semplici ma genuini come uova, zucchero, farina, olio e scorza di limone, la Neola incanta i palati da generazioni e rievoca momenti felici con il suo fragrante profumo, un po’ come una madeleine di Proust. La neola è il risultato di una pasta dolce, ottenuta dalla miscelazione di pochi ingredienti comuni presenti nelle case contadine abruzzesi.

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Le uova, lo zucchero, la farina, l’olio e la scorza grattugiata di limone si combinano per formare una pastella, che viene delicatamente premuta in un ferro appositamente riscaldato. Questo ferro può avere forme diverse, come cuore, ventaglio, cerchio o rettangolo, spesso decorato con le iniziali della famiglia. La pastella viene cotta nel ferro per il tempo necessario “a recitare un’Ave Maria e un Padre nostro”, una preghiera per lato, come vuole la tradizione. Questo rituale di preparazione è un gesto d’amore che rende la neola così speciale. Volendo essere un po’ blasfemi, può essere considerata la versione abruzzese dei pancakes.

Una nuova vita per la neola

La neola rappresenta non solo un dolce tradizionale, ma anche una zona di comfort in ambito culinario, infatti è facile da preparare e si adatta a molteplici occasioni. La sua versatilità la rende adatta a essere consumata a colazione, a merenda, a fine pranzo o durante eventi speciali come matrimoni e anche funerali. Ogni morso è un tuffo nel passato, un capolavoro di gusto che dice molto di chi la prepara. Servire una neola significa avere davvero a cuore la persona a cui viene servita.

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La neola è talmente importante per la tradizione pescarese da aver ispirato anche ulteriori usi, non sono quelli gastronomici. Ad esempio, ha ispirato un’innovazione creativa che tocca un’altra eccellenza di quei luoghi, l’artigianato. È il caso di Dario Oggiano ed Elisabetta Di Bucchianico, designer e ceramisti fondatori del marchio Arago Design. Nel 2009, hanno lanciato la prima Neola in ceramica, bianca e invetriata, nella loro bottega d’arte e mestiere a Pescara vecchia. Questa nuova interpretazione ha conquistato il cuore degli amanti della tradizione e dell’arte, ottenendo nel tempo una menzione d’onore dalla giuria del Premio Design Abruzzo.

I due ceramisti hanno trovato la formula perfetta: “Abbiamo finalmente trovato l’impasto che ci soddisfa quanto a tenacità e resistenza, potremo proporre la nuova linea anche ai ristoratori che lavorano sull’esaltazione delle ricette tradizionali. Neola diventa un pezzo classico di ceramica da esibire, palcoscenico di se stesso: un’alzata per dolci, per la frutta”.