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Bambini e animali, lo studio rivela l’incredibile scoperta: cosa c’è da sapere

Un nuovo studio sul rapporto tra bambini e animali ha fatto emergere una realtà sorprendente. Ecco cos’hanno scoperto i ricercatori.

È cosa nota che la relazione uomo-animale ha notevoli benefici per la salute psichica, soprattutto quando si tratta di problematiche associate alla solitudine, all’ansia o alla depressione. Interagire con gli animali migliora l’umore, calma l’ansia, trasmette calore affettivo, aiuta anche a superare lo stress.

Una nuova ricerca ha fatto una significativa scoperta sul rapporto bambini-animali – abruzzo.cityrumors.it

Un nuovo studio sul rapporto tra bambini e animali ha rivelato alcuni sorprendenti effetti. A mostrarlo è una ricerca condotta da un team di esperti dell’Università di Bologna. I ricercatori hanno esaminato un campione di 10 bambini di età compresa tra 9 e 14 anni residenti nelle zone urbane.

Durante un campo estivo durato due settimane i dieci bimbi hanno interagito per circa una decina di ore al giorno con i cavalli di una fattoria didattica, accarezzandoli e giocando con gli equini. Lo studio dell’interazione dei bambini con i cavalli ha portato i ricercatori felsinei a fare una scoperta davvero notevole.

Nuovo studio su bambini e animali, incredibile scoperta

Dallo studio degli scienziati bolognesi è emerso che la vicinanza degli animali non produce effetti salutari soltanto nel campo della psiche. Anche l’organismo ne viene beneficiato, in particolare il microbioma intestinale. Lo dicono i risultati dello studio apparso sulla rivista One Health: la diversità microbica era aumentata nei dieci bambini monitorati dai ricercatori. 

Interagire con gli animali fa bene anche alla salute di quel “secondo cervello” che è l’intestino – abruzzo.cityrumors.it

Oltre ai miglioramenti della salute del microbioma intestinale sono emerse anche nuove componenti probiotiche antinfiammatorie. Interagendo con gli animali in un ambiente rurale il microbiota dei bambini aveva riacquisito diversità, batteri promotori della salute intestinale e metaboliti antinfiammatori. I risultati dello studio bolognese hanno registrato in particolare l’aumento di butirrato, un acido grasso a catena corta dotato di proprietà antinfiammatorie. 

Quando parliamo di microbioma intestinale ci riferiamo a tutti quei miliardi di microrganismi simbionti che popolano il nostro intestino e che assolvono un ruolo prezioso per garantire la nostra salute. Il problema è che la vita nelle aree urbane è associata al fenomeno conosciuto come “modernizzazione del microbioma”. In altre parole, la diversità della popolazione microbica è minore in chi vive in città rispetto a chi vive in campagna. 

Non si tratta semplicemente di una curiosità scientifica: un microbioma intestinale meno variegato significa più rischi di contrarre allergie, asma, diabete di tipo 2, sindromi metaboliche, obesità e altre patologie infiammatorie. In particolare nei bambini che abitano nelle città la modernizzazione del microbioma potrebbe essere collegata all’aumento delle allergie 

Una possibile soluzione potrebbe venire da quello che gli scienziati chiamano “rewilding del microbioma intestinale”. In altri termini si tratta di tornare a sperimentare un contatto con gli ambienti naturali per cercare di ripristinare le caratteristiche microbiotiche delle popolazioni che vivono nelle aree rurali. 

Emiliano Fumaneri

Veronese di nascita, ho vissuto molti anni in Trentino-Alto Adige (Merano, Trento, Rovereto). Vivere in una regione di confine così ricca di storia e di strazi ha suscitato in me la passione per le lingue straniere e la curiosità per culture e costumi differenti. Mi appassionano anche la geopolitica e le tematiche ambientali.