Siamo nel periodo dell’anno più delicato per chi soffre di allergie. Starnuti, mal di testa, naso chiuso e tanto malessere. Come fare.
Si sa la primavera porta con sé sempre dei fiori bellissimi e delle piante rigogliose. Ma non sempre questa stagione è sinonimo di benessere. Purtroppo per i soggetti allergici, la primavera e quindi la fioritura di determinate piante, crea davvero tanti problemi.
Bisogna sicuramente prestare estrema attenzione alle piante che abbiamo in casa oppure nel nostro bel balcone e giardino. Ci sono infatti delle specifiche piante che sono proprio alla base di quel tipico malessere che crea agli allergici quelle sensazioni di naso chiuso, mal di testa, spossatezza e starnuti continui. Quali sono quindi le piante off-limits?
Attenzione se hai queste piante sul balcone
Quando si parla di allergie a determinati fiori e piante, bisogna puntare l’attenzione anche sul polline che queste rilasciano, perché è proprio questo che provoca la sensazione di starnuti e malessere agli allergici. Quindi attenzione a quando il polline viene rilasciato durante la fioritura. Innanzitutto ci sono delle categorie di piante che possono davvero procurare allergie a chi ne è soggetto.
Parliamo delle Graminacee, come loglio, fleo, erba mazzolina, gramigna e bambagiona. Questo tipo di pianta procura le maggiori allergie, essendo ricche di polline. Si diffondono ovunque adesso, dalla collina, alla montagna alla pianura. Oppure di erbe come l’ambrosia e l’artemisia.
Per quanto riguarda l’ambrosia questa viene vista come la seconda causa più importante di allergia in Italia. Il motivo? Il suo polline è altamente allergico, e quindi ecco che si verificano sensazioni come bruciore agli occhi, gola secca, fino all’asma. Per quanto riguarda l’artemisia, anche questa è un’altra erba i cui pollini sono altamente allergenici. Le reazioni possono essere starnuti, naso che cola, occhi arrossati e la gola secca.
Ma non dimentichiamo le piante come il nocciolo, il frassino, l’ontano, la quercia, il carpino nero, il carpino bianco, il faggio e la betulla. Se pensiamo ai pollini di piante come il nocciolo, il frassino, l’ontano e la betulla in particolare questi possono davvero creare delle allergie a tutti quei soggetti i quali sono predisposti, ma il vantaggio è che hanno effetti locali.
I pollini quindi non si diffondono in grandi aree per cui ecco che creano minore preoccupazione. Quando si parla di sintomi proprio in merito a queste piante allergeniche ecco che il soggetto avverte bruciore agli occhi, continui starnuti, il naso cola, la gola è secca, il sonno non è costante, e poi vi è il prurito.