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Economia e Finanza

Permessi e congedo legge 104: l’INPS può effettuare il pagamento diretto, scopri come ottenerlo

Nei giorni scorsi, con una comunicazione, l’Inps ha voluto fornire nuovi chiarimenti sul pagamento di alcune indennità per i lavoratori, tra cui i permessi ex Legge 104/1992.

Arrivano nuovi chiarimenti dall’Inps che, attraverso un messaggio interno e destinato alle sedi presenti sul territorio nazionale, ha fornito delucidazioni per quanto riguarda i pagamenti diretti dei permessi ex Legge 104/1992, maternità, indennità di malattia, e congedo straordinario.

Inps, i chiarimenti sui pagamenti diretti dei permessi ex Legge 104/1992 (Foto da Ansa) – Abruzzo.cityrumors.it

Nello specifico, l’istituto di previdenza ha spiegato cosa accade e quando provvederà al pagamento diretto di queste prestazioni nei casi in cui il datore di lavoro non provveda ad anticipare le somme dovute, come previsto dalla legge. In questo modo, i lavoratori potranno ricevere le indennità spettanti, ma sarà necessario dichiarare, sotto la propria responsabilità, di non averle ricevute.

Inps, pagamento diretto delle indennità: i chiarimenti

Lo scorso 30 agosto, l’Inps ha inviato una comunicazione interna (n. 2909), destinata ai propri uffici, con cui ha fornito nuovi chiarimenti in relazione alle gestione dei pagamenti diretti di permessi 104/1992, per cui sono state introdotte delle novità nel 2024, indennità di malattia, maternità e congedo straordinario ai sensi dell’art. 42 del D.Lgs. 151/2001, quando il datore di lavoro non provvede ad anticipare le somme dovute ai lavoratori.

Permessi ex Legge 104/1992, quando avviene il pagamento diretto dell’Inps (Abruzzo.cityrumors.it)

Secondo quanto stabilito dalla legge, difatti, il datore di lavoro è tenuto ad anticipare le indennità sopracitate che poi verranno rimborsate dall’istituto di previdenza attraverso conguaglio con i contributi e le somme dovute all’Inps. Vi sono dei casi, però, in cui le somme vengono direttamente erogate dall’istituto.

Nel dettaglio, questo avviene in particolari circostanze, come la procedura concorsuale del datore di lavoro, ossia quando l’azienda è stata sottoposta a fallimento o altri tipi di procedura concorsuale e non può erogare l’indennità che dovrà essere corrisposta dall’Inps. Un altro caso è quando l’Inps sta già pagando la cassa integrazione e le altre indennità verranno erogate con la stessa modalità.

L’Istituto provvede al pagamento diretto anche quando il datore si rifiuta esplicitamente di anticipare le somme, ma anche se l’azienda chiude poco dopo l’evento indennizzabile o se quest’ultima non ha, secondo il Ccnl, l’obbligo di provvedere al pagamento anticipato. Infine, l’ultimo caso si verifica se l’Itl (Ispettorato Territoriale del Lavoro) accerta il mancato versamento in anticipo delle somme da parte del datore di lavoro, in quel caso interverrà l’Inps con pagamento diretto.

Al verificarsi delle ipotesi sopra descritte, come già detto, l’Inps provvederà alla verifica di eventuali pagamenti del datore di lavoro, poi procederà con il pagamento diretto dell’indennità. Dalle somme verranno, ovviamente, sottratte quelle eventualmente già corrisposte e ricevute dal lavoratore. L’istituto, difatti, in quest’ultimo caso si occuperà solo del saldo.

Il lavoratore dovrà, come spiegato nella comunicazione, provvedere ad una dichiarazione in cui, sotto la propria responsabilità, spiega di non aver ricevuto le somme spettanti.