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Economia e Finanza

INPS, pensione già a 61 o 62 anni con questa scappatoia comoda: come beneficiarne

C’è una strada possibile per poter andare in pensione a 61 o 62 anni: ecco qual è il percorso da seguire per approfittarne subito

Dover aspettare i 67 anni prima di poter beneficiare della pensione non è certo un’impresa facile. E, in un mondo lavorativo caratterizzato da un precariato che non accenna a ridursi e da vuoti contributivi che, di conseguenza, si dilatano nel tempo, in alcuni casi potrebbe diventare davvero difficile riuscire a raggiungere il minimo contributivo necessario per ottenere un degno trattamento pensionistico.

La misura che consente di smettere di lavorare a 61 anni-Abruzzo.cityrumors.it

Ricordiamo infatti che occorrono almeno 20 anni di contributi previdenziali versati perché la pensione possa essere erogata dopo il compimento del 67esimo anno di età. Ma esistono anche altre strade alternative, misure che alcune categorie di lavoratori possono sfruttare per ottenere con largo anticipo la pensione. Iniziando a ricevere l’assegno addirittura al compimento dei 61 o dei 62 anni. Ecco come bisogna fare.

Pensione a 61 e 62 anni, la misura che può aiutare molti lavoratori

Le decisioni in merito alle cosiddette pensioni anticipate vengono prese annualmente in occasione della stesura della Legge di Bilancio e di anno in anno possono subire variazioni, essere ritoccate, prorogate oppure eliminate.

Nel caso che andiamo ad analizzare ci troviamo decisamente dinnanzi ad una forma di trattamento pensionistico anticipato introdotta alcuni anni fa ma modificata ripetutamente con le ultime due Manovre.

Come funziona questa possibilità di pensione anticipata-Abruzzo.cityrumors.it

Questo implica che sono andati mutando i requisiti per potervi accedere ma che, anche nel 2024, moltissime persone potranno sfruttarla per iniziare, già a 61 o a 62 anni, a smettere di lavorare e ricevere il cedolino pensionistico mensile. Come fare dunque?

Iniziamo subito col dire che questa misura non è rivolta a tutti ma, nello specifico, a determinate lavoratrici. L’età minima da rispettare per accedervi è 61 anni, un anno in più rispetto a quanto previsto nel 2023 e quattro in più rispetto alla versione iniziale.

È mutata anche la platea dei beneficiari oggi legata a poche specifiche categorie ovvero a lavoratrici licenziate o assunte in aziende con tavoli di crisi aperti, caregiver che assistono un parente disabile convivente da almeno sei mesi oppure invalide almeno al 74%. Avete capito di che cosa si tratta?

La misura in questione è Opzione Donna e richiede un minimo di 35 anni di contributi versati. Ma attenzione perché chi entro il 2021 aveva completato 35 anni di contributi e oggi ha un’età superiore ai 60 anni potrà sfruttare la vecchia versione della misura andando in pensione a 61 o 62 anni anche non essendo caregiver o uscita da procedure di licenziamento o tavoli di crisi.