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Economia e Finanza

Il cambio di residenza fa perdere l’assegno di invalidità? Le differenze e cosa fare per non perdere il beneficio

I percettori di assegni di invalidità che cambiano residenza in Italia o all’Estero rischiano di perdere i benefici. Le regole per evitarlo.

Chi è titolare di prestazioni economiche legate al riconoscimento dell’invalidità civile e intende cambiare la propria residenza, deve necessariamente stare attento alle direttive previste dall’INPS. Ci sono delle regole molto rigide nel caso in cui si cambi la residenza in Italia oppure all’Estero perché questa condizione può incidere negativamente sulla percezione delle agevolazioni economiche.

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Se, però, non ci sono pericoli per quanto riguarda il cambio di residenza in Italia, perché basta semplicemente informare l’INPS della variazione, lo stesso non può dirsi se si sposta la residenza all’Estero. Vediamo quali sono le implicazioni per i percettori di assegni di invalidità.

Cosa succede alle pensioni di invalidità se si cambia la residenza?

I titolati di prestazioni economiche di invalidità che si trasferiscono all’Estero (anche all’interno dell’Unione Europea) perdono il diritto alla percezione dell’assegno. La pensione di invalidità civile, infatti, è un beneficio riconosciuto dall’INPS e, dunque, non può essere percepito se si risiede all’Estero. A tal fine, è necessario distinguere tra i benefici legati all’invalidità civile (per i quali non sono necessari contributi accreditati presso l’Ente previdenziale italiano) e le pensioni di invalidità per le quali sono necessari i contributi.

Cosa succede se si cambia la residenza e stiamo prendendo l’invalidità civile-Abruzzo.cityrumors.it

In base a quanto stabilito dal Regolamento CEE n. 1247/1992 e dall’ordinanza della Corte di Cassazione n. 21901/2018, le prestazioni speciali in denaro, assistenziali o previdenziali, che non necessitano di contributi versati, non possono essere percepite se non si risiede in Italia.

Per presentare la richiesta di invalidità civile, infatti, bisogna provare la residenza stabile e abituale in Italia. Di conseguenza, non possono essere pagate a chi vive all’Estero le seguenti prestazioni: pensione di invalidità civile, assegni e indennità ai mutilati e invalidi civili, pensioni ai sordi e ai ciechi, integrazione al trattamento minimo, Assegno sociale, maggiorazione sociale.

Allo stesso modo, se non si risiede in Italia, non si può presentare domanda per il riconoscimento dell’handicap per la Legge 104/1992 e non si potrà beneficiare delle agevolazioni ad esso connesse, come i tre giorni di permesso lavorativo o il congedo straordinario biennale.

Se il cambio di residenza all’Estero interviene durante il periodo di fruizione del congedo Legge 104, è necessario inviare tempestiva comunicazione all’INPS relativa alla nuova residenza. Se non si ottempera a tale obbligo, si perdono i benefici e si rischiano delle sanzioni da parte del datore di lavoro.

Le pensioni previdenziali basate sui contributi, invece, possono essere erogate anche se si risiede al di fuori dell’Italia, ma in uno Stato appartenente all’Unione Europea.

Antonia Festa

Sono una giurista, grande appassionata del mondo classico, di letteratura, politica, musica, teatro e cinema, divoratrice di serie TV. Sono socia di una compagnia di teatro amatoriale e ho curato la sezione 'Intrattenimento' per un giornale online, recensendo film e spettacoli televisivi e teatrali. Attualmente, lavoro come web content writer, occupandomi soprattutto di temi di natura previdenziale ed economica, che mi permettono di coltivare e approfondire il mio interesse per il diritto.