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Economia e Finanza

Contributi volontari: ecco perchè diventano una trappola, nessuno lo aveva capito

Contributi previdenziali volontari: per andare in pensione ne servono un’infinità. Potrebbero diventare una vera e propria trappola.

La possibilità di versare contributi volontari può sembrare allettante per chi si trova a pochi anni dalla pensione e non ha completato ancora il monte contributivo necessario. Tuttavia, la convenienza di questa soluzione dipende dalla misura di pensionamento scelta e dal futuro delle stesse misure.

Contributi per la pensione (Abruzzocityrumors.it)

Molte persone decidono di optare per i contributi volontari per raggiungere il monte contributivo necessario per l’accesso ad una misura pensionistica. Tuttavia, quando si tratta di misure come l’Ape sociale, che ogni anno scade e viene prorogata dal governo, la convenienza dei contributi volontari diventa meno evidente.

Contributi previdenziali: quanti ne servono per pensionarci

I contributi volontari rappresentano un esborso economico non indifferente. Questo può diventare un ostacolo per chi si trova in una situazione di difficoltà economica, come la lettrice dell’esempio riportato sopra.

Pensione 2024 (Abruzzocityrumors.it)

Nonostante ciò, il versamento dei contributi volontari può essere una soluzione vantaggiosa se si sta puntando ad una misura pensionistica strutturale come la pensione anticipata ordinaria. In questo caso, il costo del versamento è più contenuto e la misura è stabile nel tempo.

Per chi decide di passare ai contributi volontari, è necessario che presenti la domanda telematicamente all’Inps, tramite le proprie credenziali SPID o tramite i Patronati. L’importo dei contributi è determinato dall’Inps in base all’aliquota vigente nel fondo a cui i versamenti sono destinati e può dare diritto alla deduzione fiscale.

In ogni caso, è importante valutare attentamente la convenienza dei contributi volontari in base alla propria situazione. Si consiglia di rivolgersi ad un professionista esperto per ottenere una consulenza specifica in merito alla propria posizione e alla scelta migliore per il proprio futuro pensionistico.

Una delle principali criticità legate ai contributi volontari è legata alla loro convenienza economica. Versare contributi di tasca propria può comportare un esborso significativo, soprattutto se si considera che l’importo dei contributi è determinato dall’Inps in base all’aliquota vigente nel fondo di destinazione. Questo significa che l’importo da versare potrebbe essere piuttosto elevato, soprattutto se si desidera raggiungere un montante contributivo considerevole.

Inoltre, va considerato che i contributi volontari non sempre garantiscono un notevole incremento dell’importo della pensione. Sebbene permettano di raggiungere il monte contributivo necessario, l’effettiva entità dell’aumento dipenderà da vari fattori, come l’importo dei contributi versati, l’anzianità contributiva e le regole specifiche della misura pensionistica scelta.

Un’altra criticità riguarda l’incertezza del sistema pensionistico e l’evoluzione delle misure di pensionamento. Come nel caso dell’Ape sociale, che è una misura temporanea soggetta a proroghe annuali, le politiche previdenziali possono cambiare nel tempo e le misure pensionistiche possono essere modificate o eliminate. Pertanto, anche se si raggiunge il monte contributivo desiderato tramite contributi volontari, non si può garantire che la misura pensionistica sarà ancora disponibile al momento dell’uscita effettiva dal lavoro.

Altro aspetto importante da considerare è la possibilità di ottenere la deduzione fiscale sui versamenti volontari. Questa agevolazione consente di scaricare dall’imponibile IRPEF i contributi versati, riducendo quindi l’ammontare delle tasse da pagare. Tuttavia, anche in questo caso, occorre valutare attentamente la realtà fiscale personale, considerando l’importo massimo detraibile e il proprio livello di reddito complessivo.