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Economia e Finanza

Conto corrente postale cointestato tra coniugi, se muore uno dei due l’altro può prelevare?

Se tutti sanno che cointestare un conto corrente tra coniugi è prassi, non molti sono a conoscenza di cosa accade se uno dei due muore.

Il decesso di un parente, seppur siamo suoi ereditari diretti, porta a lunghe pratiche burocratiche da svolgere per poi poter ritirare dal suo conto. Ma cosa si intende con conto corrente cointestato? Come si può facilmente capire dal suo nome, si tratta di un conto che ha due o più titolari.

Conto Corrente cointestato tra coniugi, e se uno muore? (Abruzzo.CityRumors.it)

Ogni persona che è proprietaria del conto ha gli stessi diritti nella gestione rispetto alle altre. Questo vuol dire che ogni titolare potrà andare a ritirare o versare del denaro oltre a effettuare dei pagamenti diretti.

Solitamente esistono due tipologie di questo strumento. La prima è quella del conto a firma disgiunta che implica come sul conto stesso possano agire tutti i soggetti con pari diritti, quello che di fatto descrivevamo prima. Ne esiste, però, anche uno un po’ più raro e cioè quello a firma congiunta che implica che per compiere le operazioni è fondamentale la presenza di tutti i contestatari.

Il conto cointestato tra congiunti è quasi sempre del primo tipo, anche se esistono delle eccezioni. Ora però andiamo a vedere cosa accade se muore uno dei due.

Conto corrente cointestato tra coniugi e se uno muore…

Cosa accade se muore uno dei due coniugi quando questi hanno un conto corrente cointestato? Proprio in questo caso bisogna fare attenzione a se si tratti di uno a firma disgiunta o congiunta. In entrambi i casi solo la quota del defunto va in successione e, visto che si parla di parità delle quote, solo il 50% rimane disponibile.

Cosa accade se muore uno dei due del conto cointestato? (Abruzzo.CityRumors.it)

Se il conto corrente è a firma disgiunta servirà trovare gli eredi del contestatario per decidere cosa fare del 50% dei fondi, ma le pratiche di successione non andranno a bloccare gli altri contestatari.

Per quanto riguarda gli eredi, affinché possano ottenere la liquidazione, entro un anno dal decesso devono presentare la dichiarazione di successione all’Agenzia delle entrate competente in base all’ultimo domicilio proprio della persona scomparsa. Oppure sarà necessario presentare una dichiarazione sostitutiva di atto notorio per le casistiche legate a quella che è la normativa vigente.

Come spesso accade in Italia, la burocrazia allunga con le pratiche di molto i tempi. Nonostante questo la morte di uno dei due coniugi non bloccherà irreparabilmente il conto e, anche se con un po’ di pazienza, si arriverà a risolvere la situazione.

Matteo Fantozzi

Giornalista pubblicista dal 2013 è laureato in storia del cinema e autore di numerosi libri tra cui “Gabriele Muccino il poeta dell’incomunicabilità” e “Gennaro Volpe: sudore e cuore”. Protagonista in tv di trasmissioni come La Juve è sempre la Juve su T9 e Il processo dei tifosi su Teleroma 56.