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Economia e Finanza

Calcolo imposte TFR dell’Agenzia delle Entrate: a volte è sbagliato e si rischia di pagare molto di più

Il calcolo delle imposte sul TFR dall’Agenzia delle Entrate può risultare errato e rischi di pagare più del dovuto: scopri come evitarlo.

Il trattamento di fine rapporto o TFR consiste in una porzione di retribuzione che si accumula mensilmente e di cui il lavoratore subordinato potrà servirsi all’atto della cessazione del proprio rapporto di lavoro. Il trattamento di fine rapporto potrebbe poi essere corrisposto in un momento diverso rispetto alla fine del rapporto lavorativo, ma tutto dipenderà dalle specifiche normative e dal rapporto contrattuale.

Come evitare di pagare di più quando il calcolo delle imposte sul TFR è errato-abruzzo.cityrumors.it

Potrebbe infatti accadere che il lavoratore subordinato lo richieda anticipatamente: la possibilità di lasciare il TFR in azienda è espressamente prevista dal codice civile, il quale statuisce anche che il trattamento sia soggetto a una rivalutazione annua, calcolata sommando il 75% del costo della vita per operai e impiegati e un tasso fisso dell’1,5%.

Talvolta, può accadere però che il calcolo delle imposte sul TFR sia errato, rischiando di pagare una somma maggiore. Capiamo come evitarlo. Il calcolo e la tassazione del trattamento di fine rapporto si basano su un procedimento che deve necessariamente seguire i principi guida disciplinati dalla normativa fiscale in vigore.

Calcolo TFR controlla se è esatto: non rischiare di pagare di più

Nel calcolo delle imposte sul trattamento di fine rapporto, dato che il procedimento previsto è influenzato dai criteri della normativa fiscale in vigore, potrebbe accadere che talvolta sopraggiungano delle discrepanze dettate dal metodo di calcolo dell’aliquota media o da eventuali arrotondamenti.

Il TFR può essere richiesto anticipatamente non per forza solo in caso di dimissioni-abruzzo.cityrumors.it

Per evitare errori nel calcolo è importante seguire attentamente i suggerimenti che seguono. In primo luogo, è necessario ripartire temporalmente il TFR separando il servizio svolto nel periodo antecedente al 2001, da quello successivo, in cui la tassazione applica l’aliquota media degli ultimi cinque anni. Poi è necessario sommare le imposte ante e post 2001, sottraendo gli importi già versati, in modo da ottenere il saldo finale. Vediamo infine gli ultimi passaggi.

Per verificare di non aver pagato più del dovuto, è importante non determinare un’aliquota media inferiore rispetto a quella dell’Agenzia delle entrate. Come detto poc’anzi, ci si potrebbe non trovare con i conti, a causa a un errato metodo di calcolo dell’aliquota media o di eventuali arrotondamenti.

Ripassando accuratamente i vari passaggi eseguiti durante il ricalcolo e prestando particolare attenzione, nello specifico, a quanto sopra riportato, si potrà essere sicuri di non pagare più di quanto dovuto. In ogni caso, se i dubbi continuano a sussistere è importante rivolgersi a un consulente fiscale che tramite una verifica diretta possa esaminare con precisione la situazione.