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Economia e Finanza

Beffa libretto Poste: in questo caso non ti fanno prelevare tutti i tuoi soldi

Uno dei prodotti più utilizzati dagli italiani potrebbe nascondere una inaspettata beffa. Il libretto postale può nascondere un rischio preciso.

Quando di parla di libretto postale si ha che fare con uno dei prodotti di natura finanziaria probabilmente più utilizzati nel corso dei passati decenni, ma, chiaramente anche ora, dai cittadini italiani. La quinta essenza del risparmio si potrebbe sintetizzare, con milioni e milioni di italiani che lo hanno utilizzato per mettere da parte soldi per i propri figli e per il futuro che sarebbe arrivato veloce. Oggi, lo stesso prodotto rappresenta più che mai una certezza, con qualche differenza in più.

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Anche al giorno d’oggi, infatti, il libretto postale rappresenta una delle forme più diffuse di investimento per quel che riguarda il nostro paese. La rendita, in questi casi è minima è molto lenta, a il prodotto stesso rappresenta per gli investitori in ogni caso una garanzia più che certa. In linea di principio, l’idea di chi utilizza un libretto postale, è quella di mettere da parte dei soldi, non di investire e quindi di guadagnarci. Altri prodotti nello stesso ambito consentono tali operazioni, ma con dei rischi molto precisi.

Beffa libretto Poste: cosa può succedere in certi casi

Il libretto postale, in moltissimi casi, non viene concepito dagli stessi utenti cosi come dovrebbe essere. Un prodotto finanziario utile per mettere da parte denaro e non da gestire come se fosse un conto corrente. Proprio a tal proposito, Poste Italiane ha chiarito un passaggio specifico inerente all’utilizzo del prodotto stesso: “I prelievi giornalieri in contanti di importo superiore a 600,00 euro, presso uffici postali diversi da quello di radicamento del Libretto, possono essere effettuati esclusivamente tramite la Carta Libretto“.

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Il discorso cambia quando invece si ha a che fare con il libretto nella sua versione dematerializzato. La versione digitale, infatti, non è forse apprezzata da tutti per il mancato elemento fisico, per l’appunto, ma è capace di assicurare una serie di specifici vantaggi ai vari utenti. Con questo prodotto, infatti, è sempre possibile avere una gestione dei propri soldi, in ogni situazione e con una modalità diversa di successione in caso di decesso dell’intestatario.

Con il libretto dematerializzato, inoltre, non c’è rischio di incappare nella prescrizione, con i soldi che vanno a scalare direttamente sul conto corrente dell’intestatario. In caso contrario, anche per quel che riguarda il buono postale, fisico, le problematiche relative risultano essere ben diverse. Dieci anni per reclamare gli importi dovuti per tutti gli utenti interessati. Per i libretti, invece la chiusura automatica scatta in assenza di movimenti nel corso dei dieci anni.

Paolo Marsico

Giornalista pubblicista dal 2012 con numerose collaborazioni alle spalle tra carta stampata e web. Appassionato di scrittura e tra le altre cose di cinema, calcio e teatro. Autore racconti brevi, poesie e testi per il teatro.