Valorizzare l’Abruzzo come terra di tartufi

Tartufi AbruzzoDal 1 ottobre 2013 si è aperta ufficialmente la stagione dedicata alla raccolta dei tartufi bianchi in Abruzzo, che si chiuderà il 31 dicembre, secondo la regolamentazione della Legge Regionale 21/12/2012.

 

Questa Legge, oltre al calendario, ha definito le modalità della raccolta, tra cui l’obbligo di utilizzare uno zappetto con punta tondeggiante e delle dimensioni indicate, insieme con l’assoluto divieto di raccogliere il pregiato fungo ipogeo di notte.

 

L’Abruzzo è da sempre una terra molto fertile per la produzione dei tartufi arrivando a immettere sul mercato una quantità importante di specie molto pregiate. Valorizzarne la produzione e promuoverla in modo adeguato diventa fondamentale per permettere alla regione di essere sempre più riconosciuta come terra di tartufi pregiati in Italia e nel mondo, alla stregua del Piemonte, della Toscana, dell’Umbria e dell’Emilia-Romagna. La Legge è stata varata proprio in funzione della tutela del “Tartufo d’Abruzzo”, per l’incentivazione della sua produzione grazie anche alla creazione di consorzi e per regolarne la raccolta.

 

Le zone della Marsica, della Valle Peligna, ma anche i versanti della Maiella e del Gran Sasso, oltre che l’Aquilano, sono un luogo ideale per una delle varietà più preziose e apprezzate: il “tartufo nero pregiato” (“Tuber Melanosporum Vittadini”). Questa specie cresce in terreni di tipo calcareo, ha direttrici aromatiche di tipo sulfureo e molto intense, mentre la particolarità di un aroma più delicato è quella tipica del “Tuber Brumale” (o “tartufo d’inverno”).

 

Il “Tuber Macrosporum Vittadini” (il “tartufo nero liscio”) preferisce terreni argillosi e si caratterizza per l’alta qualità, così come il più famoso e ricercato tartufo bianco pregiato, il “Tuber Magnatum Pico”, che è possibile trovare in molte zone della provincia de L’Aquila, di Chieti e di Teramo. Questo prezioso e gustoso frutto della terra abruzzese viene proposto nelle ricette di gastronomia dei ristoranti locali soltanto nei mesi in cui viene effettuata la raccolta, per garantire la piena soddisfazione del gusto e dell’aroma.

 

Un’altra varietà di tartufo bianco che troviamo in Abruzzo è il cosiddetto bianchetto “Tuber Borchii Vittadini”. Ha una dimensione medio-piccola e si può raccogliere da gennaio ad aprile. Da non dimenticare il gusto prelibato e l’aroma inconfondibile di un altro tartufo abruzzese: lo “Scorzone” o “tartufo nero estivo”, proposto in preparazioni culinarie abbinato con i funghi porcini oppure per realizzare, insieme con il “Magnatum Pico”, un’ottima crema di condimento.

 

In cucina i tartufi sono il complemento finale e il tocco creativo che soddisfa il palato per ogni ricetta, vengono utilizzati tagliati freschi a lamelle oppure per creare creme da utilizzare per crostini o per le carni. Sono, inoltre, un’ingrediente fondamentale per aromatizzare in modo creativo e goloso l’olio, ma anche salumi e formaggi: prodotti tipici abruzzesi che non possono mancare sulla tavola di chi apprezzi il sapore e il gusto di qualità.

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