Una volta scaricata gratuitamente su dispositivi iOs e Android, l’app consente di inviare messaggi di testo con fotografie, ma a differenza di WhatsApp, WeChat e Line, in cui non sono presenti sponsorizzazioni, una volta iniziata la conversazione compare un banner nella parte alta dello schermo. L’utente può decidere se ignorarlo o aprire il video o la pagina pubblicitaria associata.
WhatsApp a due anni dal successo del servizio offerto gratuitamente ha deciso di introdurre un piccolo canone annuale, mentre le orientali WeChat e Line puntano sui guadagni legati alla vendita di funzioni aggiuntive, come gli sticker, ma hanno anche le spalle coperte per permettersi la gratuità del servizio.
“Il 30% di quanto la società intasca dagli investitori”, come ha spiegato in occasione della presentazione del servizio il direttore generale per l’Italia Guillermo Cardona, “viene ripartito fra gli utenti”. Come? L’assegnazione degli introiti è regolata da un algoritmo che calcola quanto viene utilizzata l’app, il numero di contatti e il numero di messaggi inviati. Più sei attivo, più guadagni. In nessun modo, ha assicurato Cardona, “interviene l’effettiva visualizzazione degli spot”. Si possono quindi ignorare senza rimanere tagliati fuori dal sistema di remunerazione.
Non si sta parlando ovviamente di cifre pazzesche. Gli spagnoli fanno riferimento a un picco di 25 euro al mese, che al target maggiormente avvezzo a questo soluzioni – gli adolescenti – non dispiacerà affatto. Il guadagno potrà essere indirizzato a conti bancari o Paypal o destinato a un ente benefico.
Per migliorare la comunicazione Chad2Win porrà alcune domande riguardanti il profilo del cliente e in seguito sul lato inserzionisti, compariranno pubblicità, ma il marchio pagherà a Chad2Win soltanto le volte effettive in cui il suo spot è stato visto interamente.
In Italia sono già salite sul carrozzone CheBanca, Emp Italia, Wwf, Solvay e Tenderly. In Spagna, dove gli utilizzatori dell’app hanno già superato quota 300mila, si registra l’adesione di nomi del calibro di Ferrero, Unilever e Volkswagen.