Terremoto L’Aquila, Camera di Commercio chiede integrazione plafond cassa depositi e prestiti

soldi3_fotoL’Aquila. Ampliare il plafond messo a disposizione dalla Cassa depositi e prestiti per i finanziamenti agevolati nei territori colpiti dal sisma del 6 aprile 2009.

E’ la richiesta contenuta nella lettera che la Camera di commercio dell’Aquila ha inviato all’ingegner Aldo Mancurti, capo dipartimento dello Sviluppo economico della presidenza del Consiglio. Il documento è stato sottoscritto da Ance, Cna, Confartigianato, Apindustria, Confindustria, Confcommercio e Confesercenti, coordinate dall’ente camerale.

“Le parti che hanno sottoscritto il presente documento” si legge nella lettera “coordinate dalla Camera di commercio della provincia dell’Aquila, chiedono l’intervento del Governo al fine di procedere alla richiesta di integrazione del plafond che la Cassa depositi e prestiti ha previsto all’indomani del sisma del 6 aprile 2009, a favore dei territori abruzzesi colpiti dall’evento calamitoso, con le identiche modalità di utilizzo”.

Il presidente della Camera di commercio, Lorenzo Santilli, ha fatto notare come “il plafond che ha operato, ha fornito provvista agli istituti di credito per la concessione di finanziamenti agevolati ai soggetti danneggiati dal terremoto, relativamente agli interventi di riparazione, ripristino e ricostruzione di immobili adibiti ad uso residenziale e produttivo. Ha, inoltre, consentito una sensibile accelerazione della fase di ricostruzione grazie ad una maggiore rapidità nella liquidazione dei lavori effettuati dalle imprese che operano sul territorio, garantendo alle stesse sicurezza e crescita”.

“Tale opportunità”, prosegue la nota inviata a Mancurti, “ha messo molti operatori in condizione di resistere alle lunghe fasi di stasi della procedura a contributi diretto, che ha fatto registrare ritardi da un minimo di sei mesi fino ad oltre un anno e mezzo. Pertanto” concludono le associazioni di categoria “è di vitale importanza che, come già al tempo stabilito, venga rifinanziato al più presto il plafond, così come fatto per i territori dell’Emilia Romagna nella seduta del Cda del 24 ottobre scorso”.

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