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Via libera al reddito di inclusione: ecco cos’è e a chi spetta

Disco verde del Senato al reddito di inclusione. Della misura, basata su contributi mensili fino a 480 euro, dovrebbero beneficiare circa 1,8 milioni di persone.

Con 138 si, 71 no e 21 astenuti, il Senato ha approvato il Ddl delega sul contrasto alla povertà. Il provvedimento, che aveva già incassato il via libera della Camera, introduce il cosiddetto reddito di inclusione, un contributo mensile destinato ai cittadini che si trovano in situazioni di disagio economico.

Il reddito di inclusione (Rei) è una misura di contrasto della povertà che va a sostituire il vecchio sostegno per l’inclusione attiva (Sia), rispetto al quale l’importo massimo del contributo erogato mensilmente dovrebbe salire da 400 a 480 euro.

Il provvedimento punta principalmente a sostenere le 400mila famiglie con minori a carico che si trovano in situazioni di disagio economico, ma è rivolto anche ad altre categorie come le donne in gravidanza e i disoccupati con più di 55 anni.

Per beneficiare del Rei sarà necessario avere una soglia Isee non superiore ai 3.000 euro e sottoscrivere una sorta di “patto con la comunità”, che impegni il beneficiario a garantire un comportamento responsabile e ad accettare le eventuali proposte di lavoro provenienti dagli sportelli regionali.

La gestione del Rei sarà affidata ai servizi sociali dei comuni in collaborazione con i centri per l’impiego, mentre per quanto riguarda l’importo del sostegno, questo andrà da un minimo di 80 ad un massimo di 480€ e verrà calcolato in base alle caratteristiche del nucleo familiare a carico del richiedente. Il sostegno verrà erogato mensilmente tramite il meccanismo delle carte prepagate.