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Giulianova, i conti telefonici del Comune: si spende molto di più di Roseto e San Benedetto

Giulianova. Una telefonata allunga la vita? Forse sì ma al Comune di Giulianova hanno esagerato un po’. E così andando a spulciare i dati forniti da soldi pubblici, un portale del governo italiano che fornisce le effettive spese degli enti, che il Comune di Giulianova, nel 2015, avrebbe spesso per utenze e canoni telefonici e reti di trasmissione oltre 120mila euro, più di 10mila euro al mese e 10mila euro in più del 2014.

Una cifra molto alta, in particolare in tempi di spending review e soprattutto confrontando la stessa voce per lo stesso periodo in alcuni comuni limitrofi. A San Benedetto, per esempio, nel 2015 hanno speso poco più di 60mila euro, mentre a Roseto poco meno di 30mila. Considerano che per terminare l’anno mancano ancora tre mesi abbondanti, i due comuni avranno la stessa spesa dello scorso anno o leggermente inferiore mentre il Comune di Giulianova, l’ha già superata (GUARDA I DATI).

In attesa di sapere se ci sia una spiegazione per chiarire questo aumento di spesa per i conti telefonici, già molto alti rispetto alle città limitrofe, qualche cittadino ha stigmatizzato “lo sperpero di denaro pubblico”, ipotizzando 150 utenze nelle sede comunali la spede a testa ammonterebbe a quasi mille euro per dipendente e amministratore. Un conto troppo alto e non in linea con le attuali tariffe telefoniche che potrebbero essere abbassate stipulando anche contratti più vantaggiosi soprattutto per la parte relative a canoni e spese forfettarie.

Ad essere onesti l’amministrazione comunale giuliese ha applicato la spending review su diverse voci legate al personale (costi, ritenute previdenziali e assistenziali, straordinari etc.) e movimenti bancari (finanziamenti, mutui etc);  meno su quello delle utenze, immobili esterni e spese per viaggi (aumentate di 500 euro), dove le spese sono salite.

Per chi avesse pazienza e curiosità basta consultare il sito www.soldipubblici.it. Le cifre fornite non sono quelle sul bilancio, bensì quelle realmente spese perché il servizio è basato sul Sistema informativo delle operazioni degli enti pubblici (SIOPE), una piattaforma che esiste da tempo e alla quale ogni tesoriere si collega per inserire il dettaglio dei pagamenti effettuati dalla sua amministrazione. SIOPE funziona grazie a una convenzione tra Ragioneria generale dello stato e Banca d’Italia e ha un suo sito consultabile, ma con un sistema molto meno pratico per trovare facilmente le spese desiderate. Soldipubblici.gov.it usa gli stessi dati ma attraverso un motore di ricerca più efficiente e in parte basato sulle ricerche semantiche, cioè su insiemi di parole dal significato simile o facenti parte dello stesso tema.