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Vasto, visita al Campanile di Santa Maria Maggiore

Vasto. Esistono dei sogni che ci portiamo dentro da bambini che risultano però, quasi sempre, irraggiungibili, e a questo genere di desiderio appartiene certamente la visita ad un campanile. Non è mai facile l’accesso a questi monumenti che sono stati progettati per ospitare solo gli esperti campanari o gli addetti alle manutenzioni.

Eppure la simbologia che racchiude in sé il campanile suscita continuo fascino sul fedele e sul turista in genere. Ecco perché da anni custodivamo il desiderio di restituire alla Città la possibilità di salire lungo la sua scalinata, non solo per apprezzare il panorama a 360° dai suoi 40 metri di altezza, ma anche per restituire le sue perle nascoste come l’architrave di datazione (A.D. 1331) con la sua iscrizione latina, la scala a chiocciola in pietra, le varie fasi di costruzione leggibili attraverso i tracciati dei laterizi che conducono fino alla parte più alta della struttura, completata nel 1701. Un sogno che si sta realizzando! Presto si potrà apprezzare meglio il valore di questo edificio simbolo di Vasto, punto di riferimento della Città, indice puntato verso il cielo, sede delle campane che a loro volta richiamano alla preghiera liturgica. La sua presenza che per i cristiani rimanda alla necessaria elevazione dell’anima, verso quel Dio che ha voluto rovesciare il cielo sulla terra in Gesù, rappresenta anche per un laico l’invito alla trascendenza.

In tutto questo gioco di simboli, si comprenderà come la visione di un panorama dal campanile costituisca un forte rimando ad una “prospettiva Altra”: se si conserva un minimo di sensibilità non si può non riflettere sulla bellezza del cielo che si riflette sul nostro mare, della nostra umanità chiamata ad ospitare la grazia divina.

In sintesi la salita fino al vano delle campane rivelerà lo scorrere delle fasi di costruzione, con le finestre e porte aperte e poi richiuse, mentre la stessa visione delle cinque campane in bronzo con le antiche incisioni (realizzate da 1547 al 1956) è suggestivo richiamo sia all’inesorabile scorrere del tempo che alla grazia della preghiera.

L’arrivo alla terrazza panoramica, poi, più che un “fine corsa” rappresenta un incoraggiamento alla contemplazione per un ritorno a casa alleggeriti dai riflessi di cielo.

Tutto questo è oggi fruibile dal fedele e dal turista grazie all’impegno di tutta la Comunità di Santa Maria Maggiore che ha supportato il parroco nei lavori di pulizia (si pensi solo alla sporcizia lasciata dai volatili), di messa in sicurezza, di illuminazione, di ristrutturazione della scala di accesso alla terrazza e della sua porta in ferro. L’iniziativa acquista poi particolare valore perché la sala di accesso alla torre verrà dedicata ad una persona speciale per la Comunità, ossia al compianto sagrestano Giuseppe Ruzzi come testimonierà una targa all’ingresso: Salita Torre Giuseppe Ruzzi “Peppino”.

È evidente che la “scalata” richiederà un minimo di impegno fisico, un pizzico di prudenza e di attenzione, scarpe comode (chiuse). La visita è inoltre possibile solo per persone dai 16 anni in su ed è fortemente sconsigliata per chi abbia problemi di vertigini, cardiopatia o claustrofobia.

In questi primi giorni di agosto le visite sono collaudate dai gruppi di servizio della Parrocchia mentre nei giorni 12, 13, 14 e 16 agosto anche gli altri cittadini potranno entrare all’interno del monumento dalle ore 16:00 alle 18:30 e dalle ore 20:30 alle ore 22:30. Sarà possibile salire a gruppi di massimo 8 persone, muniti di mascherina e solo previa prenotazione mediante invio di messaggio al numero: 340.784.29.04 solo a partire da lunedì 10 agosto. L’iniziativa promossa dalla Parrocchia è resa possibile anche grazie alla collaborazione del FAI e del Comune di Vasto.