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Teramo Nostra rinnova la tradizione dei pani benedetti di San Biagio

L’associazione culturale Teramo Nostra, attenta come sempre a coltivare e perpetuare le tradizioni che affondano nel reale vissuto della popolazione teramana, propone anche quest’anno in occasione della ricorrenza di San Biagio, nonostante le difficoltà imposte dall’emergenza sanitaria, la tradizionale benedizione e distribuzione dei “pani di San Biagio”.

Mercoledì prossimo, 3 febbraio, alle 8:30, presso la Pasticceria Piero in Viale Crucioli a Teramo, don Martino Valerii (Canonico Penitenziere del Capitolo Cattedrale Aprutino), benedirà pani e taralli che poi, dalle 9:00 in poi, saranno distribuiti gratuitamente per tutta la giornata, fino ad esaurimento. Ovviamente saranno osservate e rispettate tutte le disposizioni riferite alle misure anti Covid-19: tutte le persone dovranno rispettare il distanziamento di sicurezza tra loro, tutte dovranno indossare la mascherina.

“Da nord a sud dell’Italia la tradizione di benedire e scambiarsi panini e taralli nel giorno del santo è davvero radicata”, si legge nella nota di Piero Chiarini, presidente dell’Associazione. “La tradizione si fa risalire ad un miracolo che viene accreditato a San Biagio, il salvataggio di un fanciullo che rischiava di soffocare a causa di una lisca di pesce: il santo gli fece ingoiare della mollica di pane, che prima aveva benedetto, ed il giovane si salvò. Per la Chiesa cattolica San Biagio viene invocato contro il male alla gola. Oltre ai pani, a Teramo e in Abruzzo si preparano i taralli salati e dolci e le ciambelle, si fanno benedire e si mangiano. Sempre in Abruzzo una menzione particolare la meritano senza dubbio le Panicelle di Taranta Peligna, pani a forma di mano del benedicente. In Sicilia, il 3 febbraio, a Comiso e Caronia si preparano la Cannarozza, pane che nella forma ricorda la trachea, e i Cudduri, pani dolci; a Salemi i Cavadduzzi e Cuddureddi. A questi pani si da la forma di coroncine, cavallette o cavallucci marini. E poi nel vicino Molise, ad Acquaviva Vallecroce, ecco le Pandiçe, due o tre pagnottine unite insieme al cui centro viene incisa una chiave e i Kolači, dolci ripieni di mosto cotto, marmellata di uva, noci e mandorle, miele, cannella e scorza di arancia. A Cavriana (Mantova) si prepara invece la torta di San Biagio, e infine la Polpetta di San Biagio, una polpetta a base di carne di maiale che si prepara a Lanzara in Campania. Un caso a parte è quello del Panettone di Milano dove il culto di San Biagio è molto vivo, ed è tradizione la mattina del 3 febbraio mangiare, insieme alla famiglia a colazione, una fetta di panettone natalizio, appositamente conservata, come gesto propiziatorio contro i mali della gola e raffreddori, secondo il detto milanese “San Bias el benediss la gola el nas”.