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Teate festeggia 3204 anni

Chieti. L’11 maggio 1181 a.C., narrano le cronache (vedi Girolamo Nicolino, “Historia della Città di Chieti”, Napoli, Eredi di Honofrio Sauio, MDCLVII; ristampa: Bologna, Forni editore, 1979, pp.1-5) il mitico eroe Achille, a capo dei suoi soldati Mirmidoni scampati alla decennale guerra di Troia, salito sul colle ha gettato le basi di una nuova città con la costruzione di un tempio dedicato alla madre Teti, divinità marina, sposa di Peleo, e dal nome della madre l’ha chiamata Teate. Denominazione diventata Chieti, attraverso varie trasformazioni nel corso dei secoli.

Ma già Fazio degli Uberti (Pisa, 1305 o 1309 – Verona, post 1367), nel suo “Dittamondo” aveva citato la città col nome di “Thietta”; “Vidi Thietta dove già fu il seggio/ de la madre d’Achille, e solo questo/ per testimon di quel paese chieggio”.

Fonte letteraria che attesta come il mito di fondazione di Achille esistesse già come fatto culturale già prima dello storico Nicolino, che se ne è fatto nuovo paladino, indicando anche una mitica data, venuta poi a coincidere, per una serie di altre circostanze con la festa patronale di San Giustino, non meno mitico e leggendario.

Il club degli Achilliani, sempre più ricco di aderenti, che di recente, presso al Taverna Teate ha confermato la sua costituzione sotto la presidenza di Maurizio Formichetti e con intervento del sindaco Diego Ferrara che ha portato il saluto ufficiale della Città.

In quella sede è stato concordato un programma, già sperimentato. In questi ultimi anni, per ricordare il mito di fondazione. Corteo con i personaggi Achille, Teti e altre figure storiche cittadine, curato da Anna Lucia Tacconelli di ”Teate nostra” confluirà, alle ore 10,30, al suono di chiarine in Larghetto Achille, già Largo Mercatello) dove al n. 53 di Corso di Marrucino è stato installato un’opera scultorea di Tonino Sant’Eusanio di Crecchio, che su marmo ha inciso la testa dell’eroe dell’Iliade omerica, traccia finalmente anche visiva del mitico fondate, in attesa di poter collocare un busto in bronzo, sempre opera di Santeusanio, accanto al Nettuno col tridente che domina il laghetto della Villa Comunale.
Alle ore 12:00 è previsto il Brindisi Achilliano con i vini di Cantina Orsogna della nuova produzione “Sott’a la capanna”. Alla cerimonia in Larghetto Achille (lungo Corso Marrucino n.53), ospite il sindaco di Chieti Diego Ferrara, sono previsti interventi di: Massimo Pasqualone, Maurizio Formichetti, Ugo Iezzi, Mariolina Malara, Donato Fioriti, Annamaria Acunzo, Mario D’Alessandro, Gianfranco Tartaglia, alias Passepartout, Nestore Del Boccio, Ugo Ardini, Valerio Cesarini. E’ prevista la partecipazione straordinaria di ‘Nduccio
Gli Achilliani a conclusione della manifestazione di compleanno della città daranno notizia che invieranno una richiesta ufficiale al Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, e per conoscenza alla Sovrintendenza archeologia e beni culturali e paesaggistici di Chieti –Pescara, perché si avviino ricerche del busto in “marmo finissimo”, trafugato dal D. Diego d’Alarcone e Mendoza per ordine del Duca d’Alcalà, Viceré spagnolo, nel 1559 da Piazza Grande (oggi San Giustino) e trasferito a Siviglia nel Museo dell’Alcalà. Una lettera pe richiedere notizie del busto è stata inviata dal club degli Achilliani anche al direttore del Museo di Siviglia. Altre iniziative sono previste per riuscire a recuperare anche la statua in bronzo di Achille a cavallo (opera dello scultore calabrese Umberto Diano, 1887-1977), rubata dai “soliti ignoti” (si ignora l’esito delle indagini), nei giorni 1-2 maggio 2017 dal cortile del Municipio nel corso dei lavori di consolidamento antisismico e ristrutturazione, dell’edificio reso inagibile dal terremoto del 6 aprile 2009 dell’Aquila.

Un mito di fondazione che come quello di Roma da parte di Romolo Remo, allattati da una lupa, o quello di Sulmo fondatore di Sulmona, o di Anxa, fondatore di Lanciano, o di Antenore fondatore di Padova, o Diomede di Taranto e così via elencando. (m.d.)