Ideata da Alessandro Gaiani, Emilia Giorgi e Guido Incerti la sezione regala spazio e luce le storie delle comunità e dei luoghi colpiti dai principali terremoti avvenuti in Italia dal 2009 a oggi, dall’Aquila all’Emilia-Romagna all’Appennino del Centro Italia.
L’esposizione prende avvio da una infografica incentrata su un approfondito studio della vulnerabilità della penisola a cura del GSSI e si espande attraverso i 3 progetti artistici di Göran Gnaudschun a Onna (commissionato dal Goethe-Institut Italia in collaborazione con Onna ONLUS), di Alessandro Imbriaco nella zona di Ussita (MC) e di Antonio Ottomanelli all’Aquila. Un percorso narrativo volto a interpretare alcune delle esperienze più interessanti sviluppate dagli abitanti dei centri colpiti dal sisma, con l’obiettivo di immaginare una ricostruzione non solo fisica ma anche sociale.
“L’esperienza aneddotica degli ultimi tre sismi – L’Aquila 2009, Nord Italia nel 2012 e Centro Italia nel 2016-2017 – aiuta nello sforzo collettivo di raccolta e trasmissione della conoscenza. Sulla base di questo obiettivo abbiamo realizzato una serie di rappresentazioni che, attraverso una grafica semplificata, sono in grado di evidenziare le relazioni tra ambiente antropico e ambiente naturale” spiega il gruppo di ricerca dell’area di Social Sciences del GSSI costituito da Sara Caramaschi, Fabiano Compagnucci, Marco Modica, Adriana Pinate “Stimolare la resilienza delle comunità colpite è cruciale, così da garantire oggi e in futuro una risposta collettiva a fenomeni che, in un territorio come quello italiano, sono tutt’altro che eccezionali” conclude Eugenio Coccia, Rettore del GSSI che sabato 22 maggio ha partecipato all’inaugurazione della Biennale a Venezia.