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Premio Borsellino: i giovani invadono il Pala Dean Martin di Montesilvano

Montesilvano. Bellissima giornata ieri mattina a Montesilvano con Lirio Abbate, giornalista de L’Espresso cui si deve l’inchiesta Mafia capitale, don Aniello Manganiello parroco anticamorra, e tanti testimoni della legalità che hanno incontrato più d 1000 giovani delle scuole di Montesilvano.

 

Molto apprezzato l’intervento del Questore Francesco Misiti che, sempre nel suo ruolo, ha voluto questa giornata proprio a Montesilvano come segnale forte del contrasto dello Stato alle incursioni sul territorio della malavita organizzata, e tanti altri testimoni nell’ambito del progetto “Giovani e legalità” .

La giornata condotta magistralmente dal docente Graziano Fabrizi, frontman del Premio Borsellino, ha visto alternarsi testimonianze e progetti presentati dai ragazzi, dalle app ai disegni, dai disegni alle canzoni, oltre 40 progetti in un variopinto potpourri di idee e messaggi sulla legalità nelle sue svariate sfumature. Molto apprezzati e applauditi dai giovani gli interventi intensi e appassionati del Prefetto Gerardina Basilicata che ha ricordato la vicinanza di tutto lo Stato alle problematiche dei giovani, l’importanza delle regole e il ruolo della scuola, e del frizzante Presidente della Associazione Falcone e Borsellino, Gabriella Sperandio, che ha ricordato ai ragazzi come la parola legalità vada sempre accoppiata alla parola solidarietà per una realtà prossima e un  mondo realmente più giusto.

 

Da più parti sono giunte forti e chiare ai tantissimi presenti le parole di Paolo Borsellino, che sono poi la matrice fondante del Premio “La lotta alle mafie dev’essere innanzitutto un movimento culturale che abitui tutti, e soprattutto i giovani”, a sentire la bellezza del fresco profumo della libertà che si oppone al puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità“.

 

Molto bello e toccante il finale quando, tra le note di “Imagine” , nell’annunciare le prossime iniziative del Premio Borsellino a Montesilvano è comparsa la scritta con la frase simbolico di Giovanni Falcone “Se la gioventù le negherà il consenso, anche l’onnipotente mafia svanirà come un incubo”.

 

Noi pensiamo che sia proprio così. E ieri certamente la scuola ha dato un nuovo contributo su questo cammino. Certo, c’è ancora qualcuno che non lo ha capito, qualcuno che in altre realtà boicotta iniziative simili per dormire i suoi sonni tranquilli della sua vita piatta e noiosa. Certo ci sono ancora docenti che già Giulio Cesare e Cavour sono troppo, che il pomeriggio c’è Uomini e Donne. Certo ci sono dirigenti dello Stato che la Costituzione non sanno neppure cosa sia. Certo c’è ancora qualcuno che per pigrizia, interesse o ignoranza, crede e punta ancora nei processi ventennali, nell’arresto di qualche balordo subito sostituito da uno più balordo. Ma ieri i ragazzi Montesilvano, tanti, tanti, hanno gridato con forza che credono di più alle parole di Falcone e Borsellino. Un bel segnale davvero.