Ortona. Al via la stagione di prosa del Teatro Tosti. E l’avvio non poteva essere migliore con uno spettacolo che vede due straordinari artisti come Alessandro Gassmann e Giorgio Pasotti misurarsi con le parole di Franz Kafka. Si tratta dello spettacolo “Racconti disumani”, in scena venerdi 25 febbraio alle 21.00, in cui Pasotti interprete e Gassmann regista parlano agli uomini degli uomini.
“Una relazione per un’Accademia” e “La tana”, due storie di animali, sembrerebbero, una che metta a nudo la superficialità di un modo di essere attraverso comportamenti stereotipati e facili, l’altra che racconta quel bisogno di costruirsi il riparo perfetto che ci metta al sicuro da ogni esterno. Una relazione per un’Accademia è stata pubblicata la prima volta nel 1917, protagonista una scimmia che racconta come, in cinque anni, si adegua al sistema umano per uscire dalla gabbia nella quale l’hanno rinchiusa dopo la cattura e guadagnare un fac-simile di libertà. La narrazione in prima persona, divertita e distaccata, ripercorre lo studio delle abitutidini degli uomini che con sorprendente facilità possono essere imitate e replicato.
“La prima cosa che ho imparato è stata la stretta di mano; una stretta di mano dimostra franchezza; ora che sono al vertice della mia carriera, possa anche una parola franca raggiungere quella prima stretta di mano. Una tale parola non aggiungerà novità essenziali e rimarrà molto al di sotto di ciò che mi si richiedeva, ma deve mostrare quale sia la linea di sviluppo di chi, un tempo scimmia, è riuscito a entrare e a stabilirsi saldamente nella comunità umana. Non potrei tuttavia dire io stesso quel poco che seguirà se non fossi pienamente sicuro di me stesso e se la mia posizione su tutti i palcoscenici di varietà del mondo civilizzato non fosse ormai incrollabile.” La Tana è uno degli ultimi racconti dell’autore boemo Franz Kafka, è stato scritto durante la sua permanenza a Berlino nel 1923, e pubblicato postumo ed incompiuto per la prima volta nel 1931. Racconta del continuo, disperato sforzo intrapreso dal protagonista, per metà roditore e per metà architetto, di costruirsi un’abitazione perfetta, un elaborato sistema di cunicoli costruiti nel corso di un’intera vita, per potersi proteggere da nemici invisibili. E, nel tentativo di lasciare tutto fuori, costruisce passaggi e corridoi, e nuovi tunnel che portano al niente dei vicoli ciechi, una ricerca della sicurezza ossessiva che genera solo ansia e terrore. Prossimo appuntamento domenica 20 marzo, alle ore 18.30, con “L’attimo fuggente” che vedrà Ettore Bassi nel ruolo del prof. Keating. Biglietti al botteghino del Teatro Tosti e online sul circuito Ciaotickets.