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Cultura e Spettacolo

Non è Natale senza una tombola con i parenti, e pensare che in origine non era un gioco adatto alle famiglie

Sta per arrivare il Natale e con questo anche la tombola con i parenti non può di certo mancare. Pensare che in origine non era adatto alle famiglie.

Un gioco con origini antiche che è diventato molto famoso in tutto il mondo, ma che ha un passato piuttosto particolare e poco raccontato. Ogni anno durante il periodo di Natale sono molti quelli che si divertono con giochi come la tombola. Non manca dunque in famiglia la voglia di allegria e di far divertire anche i bambini. Soprattutto al sud poi, facendo riferimento alla Smorfia napoletana, si associa ogni numero estratto a un’espressione o a un personaggio scatenato ovviamente ilarità tra i presenti.

Non è Natale senza una tombola con i parenti, e pensare che in origine non era un gioco adatto alle famiglie (Abruzzo.CityRumors.it)

Ma come funziona la tombola? Una persona prende il cartellone con tutti i numeri che vanno dall’1 al 100 e inizia a sovrapporli man mano che li estrae. Dall’altra parte ci sono i giocatori che invece hanno delle cartelle con numeri sparsi e li associano uno a uno. Chi ottiene per primo due numeri sulla stessa riga può celebrare l’ambo, con tre il terno, poi quaterna e cinquina. Chi invece riesce a riempire per primo una cartella fa tombola e il secondo tombolino. Un modo simpatico per stare insieme, ma che nessuno si poteva immaginare associato a una pratica vietata alle famiglie alle sue origini.

L’origine della tombola, quando non era un gioco per famiglie

Se oggi la tombola ha un valore familiare e spesso si gioca con delle semplici caramelle o con dei piccoli premi per far felici i bambini, le origini sono molto differenti e non di certo associabili a una famiglia.

L’origine della tombola, quando non era un gioco per famiglie (Abruzzo.CityRumors.it)

Deriva infatti tutto dal gioco d’azzardo. Al tempo del Regno delle due Sicilie, con particolare attenzione alla città di Napoli, il gioco del lotto era in grandissima crescita. Il re decise così di renderlo legale per incassare i soldi spesi dal popolo per partecipare alle scommesse.

L’opposizione di un frate, impaurito di allontanare con questo i suoi fedeli dalla preghiera, non servì a fermare il tutto ma quantomeno a vietarlo durante il periodo delle festività natalizie. E pensare che oggi, anche se in formi decisamente differenti, torna protagonista sulle nostre tavole come argomento di grande divertimento e socializzazione.

Sebbene il lotto esista ancora, e sia ovviamente vietato ai minorenni, nessuno lo associa alla tombola che viene vista come uno dei veri e propri simboli del Natale. Un gioco che unisce le famiglie e che non è più visto nell’accezione dell’azzardo.

Matteo Fantozzi

Giornalista pubblicista dal 2013 è laureato in storia del cinema e autore di numerosi libri tra cui “Gabriele Muccino il poeta dell’incomunicabilità” e “Gennaro Volpe: sudore e cuore”. Protagonista in tv di trasmissioni come La Juve è sempre la Juve su T9 e Il processo dei tifosi su Teleroma 56.