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Giulianova, adozioni: al via il corso per le famiglie

Giulianova. Da domani 29 gennaio fino a giovedì 31 gennaio, prenderà il via a Giulianova in Sala Buozzi il corso rivolto a coppie aspiranti all’adozione nazionale e internazionale promosso dall’Unione dei Comuni su impulso delle equipe integrate dei Comune di Roseto e Giulianova.

 

Le due equipe sono composte dallo psicologo del consultorio familiare di Roseto, Natalio Flarà e dalle assistenti sociali Natascia Parisciani del Comune di Roseto e Cristina Trosini del Comune di Giulianova. Durante il corso verranno trattati temi quali le competenze del Tribunale dei minorenni, gli aspetti normativi e giuridici della legge sulle adozioni, le implicazioni psicologiche dell’abbandono e l’inserimento familiare e sociale del bambino, e uno spazio dedicato all’approfondimento delle motivazioni dei genitori adottivi.

“Quello delle adozioni – dichiara l’assessore al sociale del comune di Roseto Luciana Di Bartolomeo – è uno dei temi su cui un’amministrazione molto attenta al sociale come Roseto è molto vigile. Purtroppo però questa nostra sensibilità non fa il paio con una realtà che si fa sempre più rigida in fatto di adozione. Dagli uffici infatti – spiega la Di Bartolomeo – mi segnalano che il ricorso alle adozioni, specie quelle internazionali, nel corso degli ultimi anni so-no praticamente dimezzate a causa di costi spesso molto elevati. Infat-ti mentre le adozioni nazionali sono abbinate dal Tribunale dei minori a costi praticamente nulli, quelle internazionali hanno costi che vanno dai 20 mila ai 50 mila euro e che spesso scoraggiano famiglie pur volenterose. Basti pensare che nel 2016 le domande erano appena 4, nel 2017 erano dieci e nel 2018 solo sette di cui appena due da Roseto città”.

Va considerato infatti che l’equipe di Roseto ricomprende anche i Comuni di Canzano, Atri, Castellalto, Arsita, Castiglione, Basciano, Castilenti, Bisenti, Cellino, Cermignano, Morro D’Oro, Montefino, No-tareco, Penna Sant’Andrea, Pineto, Silvi. “E’ evidente dunque, come alla luce di questo comprensorio, si tratta di numeri risicatisissimi che vanno assolutamente incoraggiati visto che negli anni passati i nume-ri delle famiglie coinvolte nei percorsi adottivi sfioravano ogni anno una ventina di unità. E’ chiaro che un percorso di sensibilizzazione da solo non basta, ma servirebbero dei correttivi burocratici e normativi per favorire il bisogno di genitorialità che nutrono molte coppie”.