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Domenica di Carta: porte aperte all’Archivio di Stato di Teramo

Teramo. Anche quest’anno, domenica 10 ottobre, il Ministero della Cultura promuove la “Domenica di Carta”, per valorizzare l’immenso patrimonio archivistico e librario custodito nelle biblioteche e negli Archivi di Stato. Il tema comune proposto dalla Direzione Generale Archivi è “Le storie delle donne nelle carte d’archivio”.

Per tale occasione la sede monumentale di S. Agostino dell’Archivio di Stato di Teramo – via Cesare Battisti, 55 – sarà aperta al pubblico dalle ore 9 alle ore 13 per visitare la mostra documentaria di una selezione di lettere di donne ricoverate nel manicomio di Teramo nei primi decenni del ‘900 e per la presentazione, alle ore 10,30, del libro La nave dei folli, del dott. Marcello Mazzoni, sulla storia dell’istituto psichiatrico teramano.
I documenti esposti sono contenuti nelle cartelle cliniche del soppresso Ospedale Psichiatrico, che il Dipartimento di Salute Mentale della ASL di Teramo, di concerto con la Soprintendenza Archivistica per l’Abruzzo e il Molise, decise di versare nell’Archivio di stato di Teramo.

Le cartelle cliniche del Sant’ Antonio Abate di Teramo, dalla fine dell’Ottocento alla metà del secolo scorso, costituiscono una documentazione eccezionale perché descrivono le condizioni di vita, di lavoro, di abitazione e di alimentazione dei ricoverati. Le cartelle conservano anche le lettere che i ricoverati scrivevano e che la ferrea censura non recapitava. La piccola selezione di lettere di donne, una minoranza alfabetizzata, già pubblicate nelle opere di Annacarla Valeriano, dimostrano “… il bisogno di affermare se stesse, di dimostrare che pur vivendo in un contesto che aveva azzerato ogni margine di autonomia, si era ancora in grado di essere persone dotate di capacità di pensiero”.
La nave dei folli è l’ultimo lavoro del dr. Mazzoni, che può essere definito, a giusto titolo, massimo storico della sanità teramana. È la storia istituzionale del Manicomio, poi Ospedale Psichiatrico di Teramo, uno dei più grandi d’Italia, dalla nascita nel 1881, alla chiusura della struttura nel 1998.

Tutto si svolgerà nel più rigoroso rispetto delle dalle normative anti Covid.